“Non c’è peggior sventura che pensar male di se stessi”, Wolfgang Goethe.
Amarsi è un viaggio; poco importa se i primi passi sono incerti, come quelli di un bambino che inizia a camminare. L’autostima è figlia del nostro consapevole, intenzionale e perseverante impegno. L’importante è ricordarsi d’innaffiare ogni giorno la ghianda della persona che desideriamo diventare, prima che il sipario si chiuda su questa esistenza. Arriverà il giorno in cui si spegneranno per sempre le luci su questo palcoscenico chiamato vita e non vi sarà più tempo per delle repliche o portare a termine le prove di una nuova commedia. In questo momento, anche se il riflettore della verità mette a nudo con crudo realismo le rughe del tempo passato e i solchi delle sofferenze interiori, possiamo decidere quale sarà la prossima interpretazione. Non importa quanti applausi riceveremo, perché
«quando permettiamo alla nostra luce di risplendere, inconsapevolmente diamo agli altri la possibilità di fare lo stesso», (Nelson Mandela).
Lo scopo finale dell’autostima non è quello di creare un’immagine artificiale e ingannevole di se stessi, perché è solamente nell’autenticità dell’essere che la ghianda dell’unicità in noi presente potrà svilupparsi e dare frutto. Se siamo nati per essere una betulla non ha senso fingersi una quercia e viceversa. La luce che è in noi non va rinchiusa nel buio di una cantina dove la carceriera mistificazione ci tiene suoi prigionieri. La luce che è in noi riflette la gloria di Dio, del nostro Creatore. Dio desidera che un uomo e una donna siano protagonisti di una storia di salvezza e che possano godere di una terra «traboccante di latte e di miele». Anche se non crediamo in nessun Dio o ci dichiariamo lontani da qualsiasi forma religiosa-spirituale, dovremmo sempre sforzarci di “dare del nostro meglio” per far emergere e brillare il tesoro dell’unicità in noi depositato, come se fosse un prezioso minerale da estrarre e trasformare in nobili opere di bene.
L’autenticità dell’essere è ciò che esprime, in misura maggiore, uno stato di salute psichica.
Crescere in modo autentico è un valore assoluto, l’orizzonte finale di ogni progetto educativo. Siamo sani quando cresciamo in modo dinamico verso la maturità, l’equilibrio e l’armonia. La crescita rappresenta il movimento naturale della buona salute psicologica. L’autostima rende cosciente questo processo di crescita, affermando e attuando il valore della propria identità. Quando coltiviamo una sana autostima è possibile divenire pienamente umani, perché capaci di realizzare tutte le potenzialità in noi presenti, integrandole con i nostri limiti.
Tratto da “Obiettivo Autostima” pp.144-145-147