«Non è necessario sapere dove stai andando. Non è necessario sapere perché stai andando. Tutto ciò che hai bisogno di sapere è che stai camminando con gioia, perché se ti stai muovendo con gioia, non puoi sbagliare strada». Osho
Il corso “Vincere l’ansia” rappresenta l’opportunità di conoscersi meglio, di viaggiare dentro di sé, di comprendere che non c’è nulla che non sia un segnale, un indizio, un ispirazione per la nostra crescita personale. Credo davvero che sia importante, per ognuno di noi, concedersi dei momenti di conoscenza, perché la salute, la capacità di stabilire delle relazioni e l’amore che possiamo produrre nella nostra vita sono gli alimenti essenziali dell’evoluzione, dell’armonia, dell’equilibrio, della pace, di una sensazione di serenità che ci accompagna permanentemente a dispetto di altri momenti in cui siamo come le montagne russe, su e giù, alla ricerca di una felicità che sembra quasi impossibile; mentre, a ben guardare, è proprio lì dentro di noi, dove meno ce lo aspettiamo. L’ansia, se la conosciamo più a fondo, può diventare davvero una nostra amica.
L’ansia può essere vissuta come uno stato di disagio o uno strumento di autoconoscenza per migliorare la qualità della nostra vita.
Come ci ricorda nel suo bel libro Gian Carlo Gobbi:
“Per affrontare l’ansia, è necessario un cambiamento di prospettiva: solo considerandola un’amica a tutti gli effetti saremo in grado di ascoltarla, di farne tesoro, di utilizzarla come risorsa per divenire più forti e sereni. Sembra impossibile, vero? Eppure, è così… Sotto l’ala dell’ansia, convergono e si radunano spesso sia le nostre preoccupazioni quotidiane sia i più gravi affanni della nostra epoca: l’ansia fa parte della vita. Dobbiamo arrivare a considerarla non come nemica, non come problema, ma come un messaggio del nostro inconscio: ci dice di prenderci cura di noi, di vivere meglio la nostra vita, di essere più liberi. È come un messaggero che ci porta una lettera importante: o lo ascoltiamo, o continuerà a bussare alla nostra porta, importunandoci fino a quando saremo costretti a fare qualcosa”.