Non vi è libertà di movimento e d’incontro sino a quando le catene dell’ego ci tengono prigionieri.
Ogni giorno possiamo creare delle barriere che ci dividono dagli altri e dalle opportunità di crescita o generare degli spazi aperti in cui danzare alla ricerca di nuovi passi e nuove musiche. Senza nemmeno che ce ne rendiamo conto possiamo trovarci in un bunker o rinchiusi nella torre della nostra mente, incapaci di comunicare in modo efficace con gli altri e senza più domane per agganciare una parte del mistero della vita. È certamente vero che non siamo responsabili di ciò che accade al di fuori di noi, ma siamo responsabili di quello che accade nel nostro mondo interno.
Invece di alzare muri, dovremmo costruire ponti. L’ego è il bruco: il Sè è la farfalla!
Le barriere sono ciò che rende complicato lo stare insieme agli altri. Nel viaggio della vita possiamo non ascoltare, seguire senza sosta i propri pensieri o contraddire quelli altrui. Possiamo altresì svalutare, sminuire, criticare, giudicare, fornire consigli non richiesti, fare battute sarcastiche, eccetera. Abbiamo imparato a combattere a difesa del nostro ego, mentre è soltanto il Sè che può agire con vera libertà perché, a differenza dell’ego, non ha nulla da dimostrare, da richiedere o da imporre.
Una nota, da sola, non produce una melodia.
Ed è proprio per questo che quando incominciamo a renderci conto che creiamo delle barriere alla comunicazione con il prossimo che interferiscono nel creare una relazione più armoniosa e serena, possiamo incominciare a smontarle e iniziare con fiducia a costruire dei ponti, dei giardini di festa, delle occasioni di incontro e di vero ascolto. È bello sapere che se ci ascoltiamo reciprocamente, se ascoltiamo la stessa musica e se iniziamo a suonare insieme tutto si trasforma in una sinfonia di fratellanza, in cui ritrovare la gioia della condivisione.
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Nello spazio sconfinato e incasinato di internet, questo blog rappresenta un’oasi di meditazione molto efficace.
Grazie coach per le tue riflessioni, che mi aiutano ad uscire dalla mentalitá dominante e lasciano spazio all’idea che costruire ponti è possibile, forse l’unica soluzione per vivere bene su questa terra.
Grazie mille di queste parole che sono come dei mattoni con cui procedere nella costruzione di una vita più serena, equilibrata e più giusta.