La delusione ci disarciona dal cavallo delle certezze acquisite per portarci all’alba di una nuova consapevolezza.
Chi di noi non è mai rimasto deluso alzi per primo la mano! La delusione fa parte del cammino esistenziale. La delusione significa che ci eravamo illusi di conoscere la realtà, mentre essa conteneva degli aspetti sino a quel momento sconosciuti. Ad esempio, nella relazione di coppia si può rimanere delusi quando si scopre che il partner non era esattamente come noi ce lo immaginavamo. La disillusione spesso apre le braccia di un amore idealizzante sulle dinamiche di una più matura e solida relazione affettiva. Nel viaggio di una relazione quanti venti diversi bisogna saper incontrare, conoscere ed ammaestrare, affinché le vele dell’amore possano innalzarsi e trascinare la coppia oltre le secche della delusione e dell’aridità? Uno dei primi passi da compiere per una lunga navigazione, è la capacità di vivere nell’onestà dell’ascolto sincero le correnti che agitano il mare mosso del proprio mondo interno.
Viaggiare insieme significa mettersi alla prova, rispetto alla propria capacità di accogliere l’altro nella sua verità più fragile e bisognosa di conforto.
E’ solo nella reale comprensione dell’altro che una relazione può crescere e dare frutto. Attraverso la delusione possiamo compiere un passo in avanti sulla strada della conoscenza profonda e dunque sulla verità più intima e nascosta dell’altro. Rivelarsi in modo trasparente può renderci vulnerabili, perché è come se offrissimo la nudità del nostro essere, con tutte le imperfezioni in noi presenti, come quando né trucchi, né lifting possono salvarci dalla verità del nostro volto stanco o segnato dalle rughe della sofferenza. Una delle verità più difficili da comprendere e da accettare è che una vita di coppia si fonda sulla coniugazione di due persone «profondamente diverse». La capacità di svelarsi e di raccontarsi sino all’ultima goccia, sino all’ultima vergogna, sino alla più recondita paura, sino al più sottile dei tremori rappresenta il fondamento di una feconda vita di coppia. Se si riesce ad attraversare il deserto scarnificato di colori e privo di seducenti profumi, è certo l’approdo ai verdi prati e freschi ruscelli di una profonda intimità psicoaffettiva. Quando dell’altro si conoscono i meandri nascosti e tortuosi delle sue laceranti ferite e si scopre l’anfratto segreto delle sue zone d’ombra, diventa più facile incamminarsi verso le vette di un orizzonte condiviso in cui la delusione è il ponte che unisce la reciproca diversità.
La delusione, oltre all’amarezza, ci dona l’opportunità di conoscere la realtà in modo più profondo e veritiero.
Superando l’amarezza della delusione che l’altrui comportamento ci può dare possiamo entrare in una prospettiva più ampia e realistica. Come mi ha detto un giorno una giovane moglie: “Ho compreso che quando mio marito s’infuriava non se la stava prendendo con me, ma con l’incomprensione subita dai suoi genitori. Io per lui rappresentavo lo specchio inconscio delle sue antiche ferite. Con la mia reazione d’indifferenza e chiusura senza rendermene conto accentuavo la sua sensazione di essere abbandonato e rifiutato. Da quando ho percepito il suo dramma nascosto e gliene ho parlato tutto è cambiato, in modo quasi spontaneo. Lui ha imparato a sdrammatizzare e a rendersi consapevole del suo dolore, sentendosi libero di esprimerlo senza paure o vergogna”. E’ il viaggio tra le illusioni e le delusioni che ci permette di approdare nella terra della vera reciproca conoscenza.
C’era la luna
e la notte inghiottiva le domande.
I polmoni oppressi dal fumo dei ricordi
imploravano un respiro di perdono,
quel perdono tanto soffocato e così temuto.
Le mie unghie lunghe proteggevano
l’ombra triste, in fondo agli occhi, di un’antica violenza.
L’esigenza di essere amata urlava tutta la sua smania
di farsi riconoscere e di emergere dal dirupo dell’angoscia.,
Quanti sogni, quanti dubbi, quanto sale e quanta lava
dondolavano spauriti intorno al cuore,
quel cuore che, solo se spaccato nella sua nudità,
poteva ricevere ciò di cui aveva immensamente bisogno.
Non è mai troppo tardi per spiegare le vele
di un nuovo viaggio, per lasciarsi trasportare
al libero ed inebriante oceano di un nuovo amore.
La mia fedeltà ti sarà compagna nonostante l’ombra delle delusioni
e danzerà con la tua parte ferita
sino a quando l’anima mia sarà per sempre unita alla tua.
Si vive d’amore per morire,
si muore d’amore per vivere:
sempre…,
e per sempre!
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Grazie Pietro….le tue parole mi commuovono ancora e sempre.esco da una delusione e sappiamo tutto che non è facile convinverci,attraversarla..ma bisogna farlo per riconquistarsi e rinascere …le tue parole le sento vive,finalmente ho imparato a vedere la luce e ci credo. Grazie anche a te.un abbraccio
Cara Anna, se la vita è un viaggio anche nei momenti più difficili non dobbiamo perdere di vista l’orizzonte che ci aspetta con le sue braccia grandi per accoglierci nella danza di una dolce leggerezza. Sono certo che arriverai dove la tua anima e il tuo cuore danzano felicemente sereni. Un abbraccio! Pietro
A chi inizia una vita di coppia (matrimonio o convivenza) auguro sempre di saper mantenere lo sguardo dritto all’orizzonte delle mete comuni, di modo da trovare la forza di gettare il cuore oltre l’ostacolo, in quella direzione, anche in caso di difficoltà. Spesso la delusione di cui si parla è una delle più grandi difficoltà. A me e mio marito è capitato di sentirci vicendevolmente delusi al punto di temere per il futuro della nostra storia. Quello che ci ha aiutati è stato capire che non eravamo noi (la nostra volontà) i principali autori protagonisti di quelle delusioni, ma altro che ci portavamo dietro nel nostro bagaglio, e capire che ci eravamo spinti così avanti nella difficoltà che non saremmo riusciti da soli a mostrarci reciprocamente e con fiducia l’ombra ingombrante di questi fardelli, ma che dovevamo farci aiutare. Personalmente credo che quello che ci ha orientati in quella scelta fosse, al di là di ogni reazione di pancia, alzare la testa e guardare in quell’orizzonte di cui parlo, un domani, a nostra figlia cresciuta “sanamente” e ricordarci dell’origine della storia della vita di questa creatura. Bene: oggi talvolta ci scappano gli stesso comportamenti “deludenti” di allora, ma ben consci della loro origine, anche se ci possiamo sentire dispiaciuti, non dubitiamo mai dell’amore e del rispetto dell’altro;la nostra “stellina polare” cresce serena e ha di recente ricevuto in dono (un dono del Signore!) un simpatico fratellino!
Bisogna parlarsi sempre, fino in fondo, senza mezze frasi, senza veli e senza maschere,con il cuore in mano e forti della fiducia nel valore del sentimento che unisce..e allora il viaggio continua… senza incidenti gravi…!