Le barriere alla comunicazione sono muri e fili spinati che impediscono la relazione intima e lo spazio della reciproca accoglienza.
Attraverso la nostra parola, nelle nostre relazioni quotidiane, possiamo promuovere sinergia, connessione intima, comprensione reciproca o alimentare incomprensione, distruttività o un conflitto patologico. Lo stesso vale per la nostra attività mentale, quella che si chiama “dialogo interiore”. Per riuscire a stabilire una relazione di reciproca fiducia e di costruttiva negoziazione è fondamentale superare tutte quelle barriere che abbiamo costruito a livello inconscio. L’incomprensione, il bisogno di avere sempre ragione, la diffidenza verso l’altro generano un clima pesante, angoscioso e permeato da un senso di costante insoddisfazione. Ogni volta che non ci sentiamo compresi proviamo un profondo senso di angoscia, perché è esattamente nell’incontro intimo che le nostre anime si abbracciano e possono costruire il cielo della condivisione reciproca.
Se in famiglia e nelle relazioni affettive non si crea una zona d’intimità psicoaffettiva difficilmente la comunicazione diventerà un vento che porterà in alto la mongolfiera della comunicazione.
Ogni barriera crea distanza, impedisce l’intimità e la fiducia reciproca. Queste barriere sono di vario genere. Ad esempio, queste barriere alla comunicazione sono presenti quando non ascoltiamo veramente e seguiamo solo il nostro pensiero, mettiamo in dubbio il valore dell’altrui affermazione o contraddiciamo per il solo gusto di essere bastian contrario. Altre volte le barriere alla comunicazione si generano quando offendiamo l’altra persona, la critichiamo in modo rabbioso, la giudichiamo ancor prima di comprendere che cosa ci vuole veramente comunicare, facciamo letture della mente gratuite o facciamo battute sarcastiche che la feriscono nella sua dignità. Generalmente tutte queste barriere nascono in modo inconsapevole per ottenere un senso di dominio sull’altro o per contrastare il potere che ha su di noi.
Nessun bambino nasce diffidente, scettico, dubbioso, colmo di pregiudizi o cinico. I bambini sono come una lavagna bianca in cui vengono incise le parole e gli esempi degli stili comunicativi degli adulti.
Impariamo ad entrare nella danza della comunicazione attraverso la relazione con i nostri genitori. Bisogna dunque risalire alle origini della comunicazione per comprendere che il più delle volte queste barriere nascono da molto lontano, perché ogni bambino che viene al mondo non ha nessun tipo di pregiudizio, chiusura, rigidità o diffidenza verso il prossimo. Queste barriere alla comunicazione generano una relazione inconcludente, distruttiva, carica di sofferenza e con una perdita di energia, come se fossimo alla fine di un incontro di pugilato in cui si ci si trova entrambi al tappeto. La prima mossa da fare è quindi di rendersi consapevoli delle proprie barriere che utilizziamo nella relazione quotidiana, partendo da quelle che abbiamo generato con noi stessi. Una volta che superiamo queste barriere possiamo produrre energia vitale e una sempre maggiore soddisfazione nella relazione interpersonale.