Il compito educativo della famiglia è la cinghia di trasmissione dell’umanità. Senza di essa tutto il potenziale umano subisce un blocco e in questo modo si generano situazioni patologiche o di disturbo psichico che possono sfociare in veri e propri drammi famigliari.
Condivido un articolo del mensile Area 3 redatto dalla giornalista Paola Borsaro sule tema dell’educazione famigliare.
Quali sono le questioni più pregnanti per le famiglie di oggi e in che cosa sono radicalmente cambiate rispetto a quelle di ieri? Per quel che riguarda i bambini l’educazione alle regole e per quanto riguarda gli adolescenti l’identità. Le famiglie d’oggi spesso hanno una composizione diversa da quelle del passato. Ciò comporta la creazione di nuove dinamiche relazionali e l’impegno da parte dei figli ad instaurare rapporti non solo con il proprio genitore ma con altre figure. Ciò non va visto solo in termini negativi ma anche come l’opportunità di espandere il bagaglio delle proprie risorse comunicative e affettive. Inoltre, nelle famiglie da oggi vi è più ansia, insicurezza e confusione su quale sia il modo giusto di approcciarsi nella relazione educativa, soprattutto con gli adolescenti.
Perché i genitori investono così tanto sui figli e poi spesso si sentono impotenti, incapaci di far crescere come vorrebbero i propri bambini/ragazzi?
Un genitore investe nei propri figli poiché questa è la sua missione.
L’impotenza nasce quando le strategie educative di un genitore non riescono ad abbracciare i bisogni, le aspirazioni e le inquietudini dei propri figli. L’educazione è come aprire una valigia e trovare degli attrezzi da utilizzare in modo corretto. Una valigetta degli attrezzi poco attrezzata non permetterà a un genitore di trovare gli strumenti giusti per risolvere una determinata situazione, soprattutto se questa è fortemente conflittuale. Aiutare i genitori ad ampliare le loro risorse e ciò che che gli dà maggiore serenità e soprattutto serenità interiore. Quando si acquisiscono nuove competenze si diventa più abili e dunque genitori “respons-abili“.
Quali sono le paure più grandi dei giovani?
Individuerei due paure: la prima riguarda il giudizio degli altri, il timore di non essere accettati e riconosciuti per le proprie caratteristiche individuali. Questa paura è molto legata al tema dell’autostima, la capacità di valorizzarsi e di dare spazio ai propri talenti, qualità e valori, sapendoli integrare con i propri limiti. La seconda paura concerne il tema del futuro, la capacità di realizzarsi, di trovare lo scopo della propria vita e un progetto esistenziale. Incontro molti adolescenti confusi, smarriti alla ricerca di un senso e un significato da dare allo studio, alle relazioni, al rapporto con i propri genitori e alla trascendenza.
Che cos’è fondamentale che ci sia nel rapporto genitori/figli?
L’aspetto più importante è il dialogo; la capacità attraverso l’ascolto in primis e la parola in secondo luogo, di creare uno spazio di “intimità psicoaffettiva”. La miglior forma di controllo che un genitore può esercitare sui propri figli è infatti la comunicazione autentica, trasparente ed empatica. Il rispetto è, inoltre, la base della relazione stessa, la capacità di non avere pregiudizi l’uno nei confronti dell’altro.
Come si può far apprezzare il sacrificio? La società che appiana tutto, comprese fatiche e rischi, sta dando vita a persone senza spina dorsale (intendo sia giovani che adulti).
Il sacrificio è una parola che deriva dal latino e indica la capacità di rendere sacra la propria esistenza. Seneca disse: “Misero è nella vita chi misero non fu mai“. L’impegno a dare del proprio meglio richiede una visione fortemente valoriale, la capacità di fare uscire i figli dallo spontaneismo e dalla logica della gratificazione immediata. Divenire persone adulte significa superare il narcisismo primario, la pretesa di essere l’ombelico del mondo e di venire soddisfatti in modo immediato in tutte le proprie richieste. Il sacrificio nasce dalla frustrazione, la capacità di saper attendere e costruire un percorso per arrivare ad ottenere ciò che si desidera. Bambini e giovani hanno bisogno di esempi, di essere ispirati da uomini e donne che con il loro sacrificio hanno realizzato grandi imprese e ottenuto la più intima delle gratificazioni: la realizzazione dei propri sogni!
Come può una famiglia capire quando è arrivata al punto di non ritorno e dovrebbe farsi aiutare un esperto? Che consigli dà?
Quando una relazione tra genitori e figli diventa sempre più fonte di conflitto distruttivo o di distanza comunicativa è giunto il momento di rivolgersi a una persona esterna alla famiglia. Le situazioni più pericolose non sono quelle che hanno dei grandi problemi ma quelle in cui essi sono evitati, ignorati o accentuati poiché si utilizzano modalità relazionali poco efficaci. Una famiglia sana non è quella senza problemi ma quella che utilizza le risorse interne ed esterne alla famiglia per affrontarli e risolverli.
Come vede lei il futuro delle nuove generazioni?
Il futuro è in stretta relazione al “qui ed ora”, a ciò che ogni giorno decidiamo di fare o non fare. Il futuro è, per quello che ho potuto comprendere sino ad oggi, strettamente collegato al principio responsabilità. La libertà di un essere umano richiede la responsabilità di essere utilizzata in modo etico, maturo e saggio. Si sono aperte molte porte per i nostri giovani, sia a livello tecnologico che lavorativo, se pensiamo all’Europa e non soltanto all’Italia. Vi sono molte nuove professioni che danno la possibilità di trovare nuovi campi applicativi. Certamente il futuro di un giovane è in stretta relazione al suo cammino di maturazione psicologica e valoriale. La spina dorsale su cui si costruisce il futuro rimane sempre la mente, il cuore e lo spirito di un essere umano.
Concludo sottolineando come ciò che conta a livello educativo è di creare lo spirito di una comunità educante, poiché senza alleanza tra famiglia, scuola e le varie agenzie educative difficilmente si potrà ottenere un cambiamento di rotta positivo. Occorre creare una piattaforma di valori condivisi in cui ogni figura educativa sappia assumersi le proprie responsabilità, ruoli e funzioni. L’educazione è la cinghia di trasmissione dell’umanità ed è proprio per questo che diventa sempre più fondamentale investire in quest’opera su cui si costruisce la donna e l’uomo del domani. Grazie.