Donarsi il permesso di essere felici è cosa buona e giusta, perchè non c’è nessun motivo per sentirsi indegni o in colpa nel sentirsi bene e sereni.
Anna è una donna di quaranta anni, felicemente sposata e con due figli che, nonostante la vita le sorrida, soffre di una non accettazione di sé derivante da un rapporto conflittuale con la propria madre. Giacomo è un giovane uomo di trentaquattro anni che si sente insoddisfatto del proprio lavoro nonostante godi di un prestigioso e invidiato incarico dirigenziale. Quante persone potrebbero sentirsi felici per ciò che la vita ha donato loro e, al contrario, non riescono proprio a fare pace con se stesse o con il loro passato. Donarsi il permesso di essere felici è prendere consapevolezza di quanto sia importante mettere ordine dentro di sé e comprendere che non è mai troppo tardi per avere un’infanzia, un presente e un futuro radiosi come le giornate di sole che illuminano terre, mari e monti. Donarsi il permesso di essere felici è innaffiare di speranza il “qui ed ora” per incominciare a sentirsi finalmente aquile che aspirano a librarsi nelle azzurrità infinite. Donarsi il permesso di essere felici è recidere ogni legame con tutto ciò che è nocivo per la nostra crescita, sapendo riconoscere ciò che è essenziale. Donarsi il permesso di essere felici richiede il prendere una decisione ferma e stabile, da rinnovare ogni giorno, quasi come se fosse una preghiera, per evitare che alla prima tempesta interiore si ritorni ad essere naufraghi del progetto felicità. Donarsi il permesso di essere felici è un viaggio che parte da dentro di sé ma che si realizza nelle scelte di ogni giorno e negli incontri che ci aprono il cuore e la mente verso la realizzazione dell’autentico scopo della nostra vita.
Per chi lo desidera, potete approfondire questa tematica andando ad ascoltare o riascoltare la 222 puntata della rubrica “VOLERSI BENE” (in onda ogni domenica sera) dal titolo “Darsi il permesso di essere felici“, trasmessa dai microfoni di una piccola radio dal cuore grande: “Radio Evolution“.
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Io cerco di convincermi che sia così. Però mi chiedo: come mai allora Gesù chiede a noi e ai Santi di soffrire e di donare la nostra sofferenza per la salvezza dei peccatori? Ti prego Pietro, se ti è possibile dammi una risposta. Grazie e tanti auguri per tutte le tue cose. Ciao. Armando