La vergogna e il disonore.
Aveva ragione Paolo VI quando scriveva che i giovani hanno bisogno di maestri di vita che siano capaci di testimoniare ciò che insegnano. Altro che persone che pubblicano sul loro profilo sociale la frase : “Uno di meno e con uno sguardo chiaramente poco intelligente!”.
Come può una docente permettere che sulla sua pagina Facebook sia pubblicato un commento così grave che offende un carabiniere ucciso nell’assolvimento del suo dovere? Ma dov’è finito il semplice buon senso che dovrebbe saper distinguere il bene dal male, la giustizia dall’ingiustizia, la rettitudine dalla devianza? Mi sono chiesto: “E se questa insegnante fosse la docente delle mie figlie, che cosa imparerebbero da un commento come questo? «Quel post non l’ho scritto io, chi mi conosce sa che non penso quelle cose»: lo afferma all’Ansa Eliana Frontini, l’insegnante di Novara nella bufera per la frase “Uno di meno”, riferita al vicebrigadiere Mario Cerciello Rega ucciso a coltellate da un giovane americano. «Per motivi che spiegherò solo a chi di dovere, mi sono assunta una responsabilità non mia – sostiene – Non si è trattato di hackeraggio, semplicemente è stato usato il mio account e il mio computer. Non l’ho detto prima perché non credevo che la vicenda assumesse questo peso…». Ammesso che queste dichiarazioni corrispondano al vero e non siano un goffo tentativo di scaricare le proprie responsabilità, può un adulto maturo e consapevole permettere che qualcun altro sul suo profilo scriva delle affermazioni così gravemente lesive nei confronti di una giovane uomo che si è appena sposato e che ha incarnato con spirito nobile la missione che aveva scelto di vivere come scopo della sua vita? Non poteva immediatamente cancellarle? Vorrei tanto sapere da questa persona come avrebbe commentato questo fatto se il sacrificio di questo vice brigadiere l’avesse coinvolta in prima persona, se fosse stata la moglie, la sorella o una persona a lui vicino. Vorrei tanto sapere che cosa avrebbe fatto se fosse stata lei ad aver bisogno dell’intervento delle forze dell’ordine per salvaguardare se stessa o la vita di qualche suo caro. Uno di meno? No cara prof, 1000 di più! E’ di queste persone che una società civile e fondata su dei sani valori ha bisogno, non di certo di insegnanti che non sanno testimoniare il rispetto, l’onore e il senso del sacrificio.