La stima di sè: un percorso possibile.

Quando ci mettiamo  in cammino lungo la strada dell’amore realizziamo la vocazione fondamentale cui tutti siamo chiamati: vivere per amare pienamente il prossimo e il dono della vita nella misura in cui amiamo noi stessi.

Imparare a stimarsi è un cammino. Le stagioni arrivano, le stagioni passano e anche noi facciamo parte di questo processo. L’evoluzione dinamica della nostra persona è ciò che stabilisce la salute fisica, emozionale, cognitiva e spirituale, perché il fine ultimo dell’esistenza è la continua crescita. Ogni volta che una persona, una coppia, una famiglia o un’azienda smettono di crescere, vuol dire che si è bloccato il processo vitale dell’esistenza stessa. Da questa prospettiva la mancanza d’autostima è un’università da frequentare con entusiasmo e passione, un diploma di laurea della propria maturità psicologica. Possiamo conquistare molti traguardi nel corso dell’esistenza (di tipo culturale, sociale, professionale ed economico) ma se non impariamo ad amare noi stessi non intraprenderemo mai la strada dell’amore vero per noi stessi e, di conseguenza, per il prossimo. Amare è un continuo camminare nella strada della consapevolezza e della maturazione personale. Succede che molte persone, forse la maggior parte, vivano con un cuore contratto e colmo di  paure, odio e gelosie. Chi sperimenta una forma insaziabile di ricerca d’affetto può arrivare a svendere la sua dignità per procurarsi anche una minima dose d’attenzione affettiva. La mancanza d’autostima è uno stato di sofferenza, più o meno intensa, che rende impervia la strada della relazioni affettive. La verità è che quando l’autostima zoppica, vacilla tutta la nostra persona. Questo stato di bassa o assente autostima è all’origine tutti gli squilibri psichici dell’essere umano. L’essere umano, alla sua nascita, è come una fontana ricca di energia vitale che tende a incrostarsi ogni volta che non si sente amato, riconosciuto e apprezzato nella sua unicità. Ognuno di noi dovrebbe curare le proprie ferite e assumersi la responsabilità della guarigione interiore, sapendo saziare in modo equilibrato il bisogno di accettazione e approvazione altrui.

La perdita dell’autostima è una forma di mistificazione, perchè non vi è nessuna ragione per sentirsi inferiori, in colpa, sbagliati o non meritevoli delle attenzioni altrui.

Quando impariamo a stimarci in modo realistico e maturo, ritorniamo ad essere un bosco che cresce, degli alberi solidi e delle olive che, se spremute, sanno di sole, di vento e di vita. Tutte le forme di malattia mentale nascono da relazioni disfunzionali. Una mente è una lavagna bianca su cui è possibile scrivere parole sagge o stolte, vere o false, buone o cattive, giuste o ingiuste. Una mente si ammala quando è inquinata, sporcata, imbratta e fatta a pezzi dall’egoismo altrui. La perdita dell’autostima è una forma di mistificazione, perchè non vi è nessuna ragione per sentirsi inferiori, in colpa, sbagliati o non meritevoli delle attenzioni altrui. Quando siamo preda della mistificazione, cadiamo in una sorta di trance ipnotica incosciente, di cui saremo portatori per tutta la vita. E’ come se il brutto anatroccolo fosse rimasto prigioniero della mistificazione originaria per il resto dei suoi giorni, dimenticano per sempre la sua vera natura di splendido cigno. La mancanza d’autostima ci fa diventare persone incapaci di stabilire un equilibrato contatto con la realtà intrapsichica e interpersonale. E’ importante comprendere che nonostante ciascuno di noi possieda dentro di sé alcune ferite narcisistiche, possiamo recuperarle, ricucirle, lavorare su di esse in modo amorevole, fermo e perseverante, sino a raggiungere l’uscita del tunnel mistificatorio. Possiamo squarciare le nubi nere della mancanza d’autostima e raggiungere uno stato di serenità che nel passato ci è stato negato. Imparare a stimarsi è un cammino che possiamo decidere di intraprendere a qualsiasi età. E il viaggio continua… Grazie.

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