Perchè le emozioni sono importanti nell’apprendimento?
Quando vi sono emozioni negative l’apprendimento può essere disturbato o del tutto bloccato. Emozione e cognizione sono due facce della stessa medaglia, fortemente interconnesse fra loro.
Perchè le emozioni sono importanti per apprendere? E’ sempre più evidente, a livello scientifico, la stretta connessione che si stabilisce tra le funzioni emotive e cognitive in relazione al processo dell’apprendimento. Lo studio della matematica, delle lingue straniere, della storia o di qualsiasi altra materia non è solo legato alle capacità intellettive ma anche alla sfera emotiva di uno studente (bambino, adolescente, giovane o adulto che siano). Ogni insegnante dovrebbe sapere che le prestazioni nelle verifiche e interrogazioni sono influenzate dallo stato emotivo dei propri allievi. Anche l’apprendimento in classe e quello a casa è sottoposto all’influsso degli stati emozionali interni di chi apre un libro per studiare o si dedica allo svolgimento di determinati esercizi. Ciò non implica che siano le emozioni a governare l’attività cognitiva, ma che le emozioni sono profondamente legate con l’attività mentale. Ad esempio, immaginiamo quanto la motivazione sia il motore dell’apprendimento umano e come essa sia regolata dall’intensità delle emozioni (positive o negative) che la regolano. Quando uno studente è fortemente motivato tutte le sue energie mentali si moltiplicano e lo sforzo dell’apprendimento non viene più percepito come “fatica”, anche se egli sta realmente producendo un certo grado di sforzo cognitivo. Al contrario, l’assenza di motivazione produce uno stato di apatia, di disinteresse e di noia che impedisce a una persona di attivare le energie cognitive necessarie per il raggiungimento di un determinato compito. Per molti anni l’attività d’apprendimento è stata studiata dal punto di vista cognitivo (lettura, calcoli, memoria, ragionamento, ecc.), trascurando gli aspetti legati all’influsso della vita emozionale, come se le sole funzioni dell’intelligenza fossero in grado di garantire ottime prestazioni. Oggi sappiamo che vi è un nuovo network dell’apprendimento chiamato “warm cognition“. La warm cognition è un filone di ricerca attuale che tiene conto delle emozioni sottostanti il processo di apprendimento e didattico. Le nostre emozioni sono regolate dal “sistema limbico”, definito anche come il cervello emotivo. E’ da esso che si determina la componente fisiologica dell’emozione (ad esempio: sudorazione, tachicardia, cambiamento del colore della pelle, tensione muscolare, ecc.). Ecco perchè se uno studente apprende sperimentando la paura di non capire o di sbagliare egli non sarà più in grado di dare del suo meglio, poiché si sentirà invaso dalla marea dell’agitazione emotiva che produrrà caos e perdita di concentrazione nella sua mente. Bisogna dunque favorire l’attivazione di emozioni cariche di positività se vogliamo che i nostri studenti siano in grado di impegnarsi con serenità e produttività. Questa è una responsabilità dei genitori a casa e degli insegnanti a scuola.
Ti potrebbe interessare il corso MATHESIS CAMPUS per studenti delle medie e medie superiori che condurrò a Verona il 03/04 gennaio 2020.
Ti potrebbe interessare la pubblicazione “Motivazione e metodo: come ritrovare la gioia di studiare”