Alle radici del cambiamento.
Gli uomini non cambiano, recitava il titolo di una famosa canzone interpretata da Mia Martini. Quanta è vera questa affermazione? Ed è possibile il cambiamento interiore, inteso come un percorso di maturazione personale?
Gli uomini (e le donne) non cambiano così facilmente, come si potrebbe ingenuamente pensare. E, ancor di più, le persone non si possono cambiare solo perchè desideriamo per loro una vita migliore. “Le emozioni provate nei primi anni di vita, e altre sensazioni che hanno suscitato gioia o dolore, lasciano tracce indelebili che condizioneranno le nostre azioni e reazioni nell’intero corso dell’esistenza“, ha affermato Rita Levi Montalcini. Quando per anni siamo abituati a ripetere un determinato copione esistenziale come, ad esempio, la falsa accondiscendenza, l’indossare una maschera o l’assumere un’atteggiamento rigido, diventa difficile riuscire a modificare tali schemi comportamentali, poiché essi sono diventati un meccanismo automatico. Aspettarsi che qualcuno cambi solo perché glielo chiediamo, perché ci sembra giusto o doveroso o perché gli abbiamo dimostrato con argomenti razionali quali vantaggi ne otterrebbe, non produce il risultato desiderato. Lo sanno bene i parenti di coloro che soffrono di diverse forme di dipendenza (ludopatia, alcol, tabagismo, ecc.). Va detto che è sempre possibile cambiare e che lo si può fare a qualsiasi età. Ma un autentico processo di cambiamento richiede, come prima condizione, la consapevolezza della propria condizione e il “sentire” che essa non ci permette di essere liberi, felici e in armonia con la vita. Il primo passo del cambiamento nasce dalla motivazione intrinseca collegata a una visione del futuro in cui ci si sente più sereni, capaci di dare del proprio meglio a se stessi e al prossimo. Ad esempio, cambiare perchè il partner ci vuole lasciare e non lo vogliamo perdere non ha radici nella coscienza di sé ma solo nel bisogno di possedere l’altro o di non rimanere soli. Quando il cambiamento è mosso da una spinta esterna non produce mai un dinamismo di crescita interiore e, prima o poi, si ritorna al punto di partenza. Solo quando siamo realmente consapevoli e determinati a cambiare stile di vita, possiamo impegnarsi a sovvertire schemi vecchi di decenni. Possiamo cambiare solo quando ci rendiamo conto che esiste un bene superiore per cui vale la pena vendere tutto quello che abbiamo per acquistare “la perla preziosa” della maturità e della pace. Ho imparato che il modo migliore per iniziare un possibile percorso di crescita personale è quello di fare un’analisi dettagliata della propria personalità attraverso dei test psicodiagnostici o dei colloqui con un esperto professionista. Riuscire a guardarsi dall’esterno con la massima oggettività possibile ci consente di ricevere una visione satellitare della nostra persona e di individuare su quali punti è più opportuno intervenire. Il cambiamento non è mai un processo veloce e non esistono ricette facili, come molti oggi promettono. Anzi, più il cambiamento è lento e maggiore sarà la profondità del nuovo imprinting emozionale e mentale. Dobbiamo renderci conto di come il cambiamento sia intraprendere una salita che richiede fiducia, coraggio e perseveranza. Gli uomini (e le donne) non cambiano se non vi è un reale desiderio e una profonda umiltà nel riconoscersi all’interno delle parti più dolorose, fragili e poco belle di sé. Ma, se lo si vuole veramente il cambiamento, è il percorso più bello e arricchente che un essere umano possa donare a sé e agli altri.
Ti potrebbe interessare effettuare un test psicodiagnostico
Ti potrebbe interessare la pubblicazione “FINALMENTE LIBERI La gioia di essere autentici”