La sfida del Coronavirus è andare oltre la paura!
La pandemia del Coronavirus ci insegna che dobbiamo attraversare la valle oscura della paura per ritrovare in noi stessi il coraggio di combattere, la forza di resistere e la saggezza delle verità eterne.
Andare oltre la paura per ritrovare se stessi è la grande sfida cui tutti siamo chiamati a combattere in questi giorni così difficili e carichi d’angoscia. In questi giorni siamo tutti in guerra, chi in trincea e chi dietro le fila dei valorosi combattenti nelle corsie degli ospedali. Mai come oggi siamo tutti chiamati a dover combattere la battaglia delle battaglie: affrontare i demoni delle nostre paure. La paura è dentro di noi, è una risorsa interna che ci consente di riconoscere il pericolo e ci dona la prudenza. Quando la paura diventa dominante essa si trasforma in una tiranna e ci rende suoi schiavi. Siamo nati per diventare liberi e non per rimanere succubi di un sentimento che ci costringe a mentire, a nasconderci, a divenire persone codarde e paralizzate. Anche Dio, nelle sacre scritture, attraverso i suoi profeti e testimoni di fede ci invita più volte a non avere paura. Quando Mosè si trovò davanti al Mar Rosso gridò al suo popolo:”Non abbiate paura! Vedrete oggi la salvezza del Signore“. Mosè aveva imparato, da uomo fragile e insicuro, a divenire un uomo spiritualmente maturo; egli aveva appreso a confidare nella potenza di Dio, ad onorarlo come il Signore onnipotente, a dargli il primo posto nella sua vita e nel suo cuore. Ecco, il punto è proprio qui: la paura, davanti alle grandi prove (la più alta di tutte è la propria morte), non è un sentimento che possiamo evitare, perchè esso fa parte della nostra natura umana. Quello che conta è che il sentimento della paura non sia messo al primo posto ma vinto da un intimo senso di sicurezza in un qualcosa o qualcuno che ci dia la forza di combattere con coraggio e determinazione la battaglia del momento.
Andare oltre la paura per ritrovare se stessi è la sfida più importante da combattere.
Personalmente sono cresciuto nel terreno delle paure, quelle di mia madre, quelle di un tempo di violenza politica, quelle della mia fragilità adolescenziale, quelle del giudizio altrui e molte altre ancora. Conosco l’odore di ogni paura incontrata, il loro potere corrosivo, l’ineluttabile affogare in esse nonostante il desiderio di uscirne. Conosco il veleno che iniettano nella psiche e che procurano un senso di paralisi generale, un vivere sempre sul senso del pericolo, del poter precipitare da un momento all’altro dalla fune dei propri desideri. So che cosa significa la palpitazione improvvisa che ti sveglia nel cuore della notte o che, ancora peggio, ti assale durante il giorno quando meno te lo aspetti. La paura se ne infischia del tuo futuro e ti divora nelle sue fauci ora dopo ora, giorno dopo giorno, anno dopo anno sino a quando non si è capaci di ribellarsi ad essa e di tuonare un fermo: adesso basta! Andare oltre la paura per ritrovare se stessi è la sfida più importante da combattere, perchè è quando siamo liberi da essa che possiamo camminare sulle acque, attraversare il Mar Rosso o, come Mosè, far scaturire l’acqua da una roccia per realizzare il grande progetto di salvezza e di rinascita interiore che aspetta ognuno di noi. Vincere la paura per ritrovare la fiducia in noi stessi, per riaccendere i colori della speranza, per avvertire il profumo della vera libertà di uomini e donne che sanno dare il meglio di sé, è la grande sfida che il Coronavirus ci ha lanciato. Vi sono medici e infermiere/i (e non solo) che ci stanno dando una grande lezione di coraggio e di come si può combattere la paura attraverso la passione, la dedizione e l’amore per il prossimo. Diamogli una mano facendogli sentire che non sono soli, perchè insieme è più facile attraversare le minacciose onde del Coronavirus. Grazie.
Ti potrebbe interessare la pubblicazione “FINALMENTE LIBERI La gioia di essere autentici”