DOVE METTIAMO LO SGUARDO?
Possiamo evidenziare i lati positivi e quelli negativi ma è incoraggiando e dando fiducia che anche i lati negativi possono più facilmente migliorare.
Nella piccola scuola di un tranquillo paese di campagna, viveva un bambino di nome Marco. Marco aveva nove anni, capelli castani e occhi curiosi, pieni di sogni e fantasie. Tuttavia, Marco aveva una difficoltà: non riusciva a scrivere bene i temi d’italiano. Ogni volta che la maestra Sofia restituiva i compiti, i suoi fogli erano pieni di segni rossi che evidenziavano errori grammaticali e ortografici.
La maestra Sofia, una donna gentile e paziente con lunghi capelli biondi e un sorriso rassicurante, notò la frustrazione crescente di Marco. Un giorno, dopo aver corretto l’ennesimo tema, decise di cambiare approccio. Lesse attentamente ciò che Marco aveva scritto e si accorse di qualcosa di straordinario: i racconti di Marco erano pieni di immaginazione, avventure affascinanti e personaggi vividi.
Il giorno seguente, la maestra Sofia chiese a Marco di restare un momento dopo la lezione. Il cuore del bambino batteva forte, temendo un rimprovero. Invece, la maestra gli sorrise e disse: “Marco, ho letto il tuo tema. Sai, hai un dono speciale. Le tue storie sono così piene di vita e fantasia. Mi sembra di vedere i personaggi muoversi davanti a me mentre leggo”.
Marco, sorpreso, arrossì. “Ma… ho fatto tanti errori, maestra”.
La maestra Sofia annuì. “È vero, ci sono alcuni errori. Ma tutti possono imparare la grammatica con il tempo. Quello che hai, però, è qualcosa di molto speciale. La tua immaginazione è straordinaria e non si può insegnare. Voglio che continui a scrivere, a creare storie meravigliose. Insieme lavoreremo anche sugli errori, ma senza dimenticare quanto sei bravo a raccontare”.
Da quel giorno, Marco iniziò a vedere la scrittura con occhi diversi. Non si sentiva più scoraggiato dagli errori, ma motivato a migliorare. La maestra Sofia, ogni volta che correggeva un suo tema, sottolineava sempre con una penna verde i passaggi più belli, le descrizioni più vivide e i dialoghi più brillanti. Marco iniziava a credere in se stesso.
Un giorno, Marco scrisse una storia di un cavaliere che salvava un drago. La maestra Sofia, dopo aver letto il tema, chiese a Marco di leggerlo davanti alla classe. Marco era nervoso, ma accettò. Quando finì di leggere, tutta la classe applaudì e la maestra Sofia disse: “Avete sentito come Marco sa trasportarci in un mondo magico con le sue parole? È davvero un talento speciale”.
Gli occhi di Marco brillavano di felicità. Sentiva che il suo lavoro veniva apprezzato e che i suoi sforzi stavano dando frutti. Col tempo, grazie ai consigli e al sostegno della maestra Sofia, anche la grammatica di Marco migliorava. Ogni tema era un po’ più corretto del precedente, ma sempre pieno di quella creatività che la maestra aveva scoperto e valorizzato.
Anni dopo, Marco diventò uno scrittore famoso. Non dimenticò mai la maestra Sofia e il modo in cui aveva creduto in lui quando lui stesso dubitava delle proprie capacità. In ogni dedica dei suoi libri, c’era un pensiero speciale per quella maestra che aveva saputo vedere oltre gli errori grammaticali e aveva riconosciuto il cuore di un narratore.
E così, grazie alla sensibilità e alla lungimiranza della maestra Sofia, il talento di Marco fiorì, dimostrando che con il giusto incoraggiamento, ogni bambino può trovare la propria strada e realizzare i propri sogni.
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