Dove c’è una fine, c’è sempre un inizio!
Una madre e un padre lo sanno che prima o poi dovranno svoltare l’angolo e ritrovarsi a sfogliare le pagine dei ricordi tra le mani del cuore. Vivere ogni giorno con questa consapevolezza è non disperdere il prezioso dono della maternità e della paternità.
Amare è dare luce al tempo. Un genitore lo dovrebbe sapere che il tempo dei propri figli non può essere trattenuto tra le proprie braccia ma da quelle braccia trovare la forza e il coraggio per andare oltre. Il tempo ci insegna che nessuno può fermarsi dove ha iniziato il suo viaggio, perché il compito di ogni viaggio è di attraversare la linea del passato per disegnare un paesaggio di nuovi incontri e nuove avventure. Eppure, la nostalgia di quella partenza rimane in fondo al cuore con una fitta che pulsa dentro ogni giorno nei viali dei ricordi, come gli alberi d’autunno che lasciano le loro foglie per colorare marciapiedi e giardini nelle giornate di un pallido sole e di una fine nebbiolina. E’ quella nostalgia che fa del male ma che allo stesso tempo fa star bene sapendo che una nuova stella si è accesa nel cielo del domani, perché i figli sono come stelle destinate a brillare nel firmamento dell’umanità. Ogni figlio desidera andare verso l’infinito, perché infinito è il mistero dell’amore. Ed è così che le stagioni della vita fanno il loro corso in un lento succedersi di gesti quotidiani che acquistano il loro più profondo valore e sapore quando la mente si volta indietro a guardarli con la consapevolezza di uno sguardo adulto. Ed è così che il cuore si ferma sulle panchine dei ricordi per ritrovare il senso di ciò che si è vissuto e che ancora si può vivere negli abbracci di un addio che non è la fine ma solo l’inizio di una nuova storia: la storia infinita della vita! Ecco perché amare è dare luce al tempo.
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