La responsabilità.
Chi non si assume le proprie responsabilità fugge da ciò che solo lui deve affrontare. Questo comporta il divenire dei ladri che devono continuamente nascondersi e mentire. Non è mai troppo tardi per iniziare un cammino di maturazione personale in cui affermare il potere della propria responsbailità.
Che cosa vuol dire divenire persone mature? Significa avere il coraggio di assumersi le proprie responsabilità. Chi non arriva a questa tappa, perché non vuole o, per determinate circostanze, non ne è capace, conduce una vita da ladro perché invece di affrontare la realtà la fugge. E non c’è peggior cosa che decidere di non affrontare una persona, un problema, una ferita psicologica o un errore compiuto, perché più si rimuove l’assunzione delle proprie responsabilità e più pesanti saranno le conseguenze di ciò che si evita. Una salita, per quanto ripida essa sia, se è la strada che conduce alla guarigione la si affronta e non si accampano scuse d’ogni genere per dire che è troppo difficile, che si suda troppo, che c’è troppa fatica da fare o che non se ne ha voglia. Più difficile è il percorso che l’assunzione delle proprie responsabilità comporta, più è nocivo il non affrontarlo, poiché si diventa sempre più prigionieri di se stessi, di una dipendenza, delle menzogne che si dicono a se stessi e agli altri e della propria infelicità. Le difficoltà si affrontano se si vuole diventare persone libere, forti e mature. Non si combatte perché si è forti, ma si è forti perché si combatte. Una vita da ladri, di chi vuole condurre una vita comoda e basata sulle proprie dipendenze è una vita da schiavi. Certo, è più facile rimanere nella dipendenza che uscirne ma il prezzo che si paga è altissimo, perché una vita da fuggitivi è fonte d’angoscia e, alla fine, questa corsa terminerà contro l’argine della verità. Io posso, ad esempio, abusare della mia salute fisica che mi è stata donata da madre natura, ma alla fine dovrò fare i conti con le conseguenze di questo abuso che rivolgo a me stesso. E in quel giorno dovrò prendere atto di come l’aver deciso di fuggire dall’impegno a rispettarmi e a volermi bene, sarà ciò che merito. Anche Adamo ed Eva si sono nascosti e Dio ha dato loro la punizione del dolore e della morte, ma non perché Dio sia un sadico vendicativo ma per il semplice motivo che nascondersi è l’esatto contrario del dichiarare le proprie colpe e assumersene la responsabilità. Gesù salva il “buon ladrone” non perché si sia comportato bene in terra ma per il motivo che alla fine della sua esistenza ha riconosciuto le sue colpe e l’innocenza di Cristo. Questo mi fa pensare che non è mai troppo tardi, nel corso dell’esistenza, riconoscere chi siamo, dove ci troviamo, come ci siamo comportati e riconoscere la verità delle nostre responsabilità. E il viaggio continua… Grazie.
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