Come comunicare in modo efficace e assertivo è l’arte di saper instaurare relazioni interpersonali basate sul principio del rispetto, dell’empatia e della crescita reciproca.
“Non si può non comunicare” è il primo assioma della pragmatica della comunicazione. Ciò significa che ognuno di noi è chiamato a scegliere se comunicare in modo casuale e andare incontro a tutte le conseguenze di tale decisione, oppure se scegliere dei modelli comunicativi sotto il faro della consapevolezza in modo tale da poter costruire positive relazioni attorno a sé. La comunicazione richiede innanzitutto l’impegno ad essere responsabili dei propri atteggiamenti comunicativi. Se viene a mancare questo presupposto si cade nella spirale del “di chi è la colpa” e si tende a giustificare il proprio atteggiamento in virtù di quello che l’altro dice o non dice. Per comunicare in modo efficace occorre dunque disattivare la presunzione di essere sempre dalla parte della ragione e incominciare a valutare se stessi anche alla luce dei feedback che si ricevono dal prossimo. Ad esempio, se una madre ripete sempre gli stessi concetti (per quanto giusti essi siano) e non ottiene nessun risultato desiderato, ciò indica che la sua modalità di comunicazione non è assolutamente efficace. Lo stesso si può dire per un adolescente che vuole ottenere qualcosa da un adulto ma che non riesce nel suo intento. Nella coppia vale lo stesso identico discorso come nei luoghi di lavoro. Ciò significa che la comunicazione è un’arte che va appresa e non un semplice lasciarsi guidare dall’emotività, da reazioni impulsive o dai propri modelli mentali intrisi di determinate convinzioni.
Il grosso dei nostri problemi personali, interpersonali, internazionali ed ecologici deriva in ultima analisi della trasformazione di una distinzione in una separazione e di questa in un’opposizione. Gregory Bateson
Un atleta dedica il 95% del suo tempo ad allenarsi e soltanto il 5% del suo tempo alle gare agonistiche. Questa percentuale ci dovrebbe far riflettere sul fatto che la comunicazione è scendere in campo ogni giorno, senza che vi sia un’adeguata preparazione. La verità è che non esistono delle “tecniche” comunicative, perché ognuno di noi è diverso per la sua storia e per i modelli culturali e cognitivi acquisiti: ogni persona comunica con uno stile del tutto personale. Esistono però dei modelli di comunicazione etica atta a produrre uno spazio d’incontro che favorisce la crescita della relazione interpersonale, che possono essere presi come punto di riferimento.
Nessuno ha il diritto di imporre se stesso sul prossimo e tutti abbiamo il dovere di difenderci dall’aggressività e manipolazione altrui.
Uno di questi è la “comunicazione assertiva” che insegna a porsi in un atteggiamento di ascolto empatico, di non giudizio e di rispetto ma contemporaneamente di affermazione positiva di ciò che si sente e di ciò che si pensa. Lo stile assertivo non punta il dito contro l’altro e proprio per questo genera un clima rilassato e di ascolto reciproco. La comunicazione assertiva prevede un alto tasso di autostima, la capacità di essere diretti, coerenti, onesti e capaci di assumersi la responsabilità di ciò che si pensa e di ciò che si prova. Quando entriamo in conflitto come ci comportiamo? Alziamo la voce, diventiamo pungenti o ci ritiriamo covando rancore e rammarico? E’ importante comprendere che la comunicazione assertiva ci consente di affrontare i conflitti della comunicazione con equilibrio e competenza. È bello sapere che possiamo imparare a comunicare in modo assertivo ed efficace a qualsiasi età. Ed è proprio per questo che domenica 23 febbraio nella palestra dell’Evolution training desidero proporre il workshop “Come comunicare in modo assertivo ed efficace” basato sull’applicazione del metodo assertivo. E un nuovo viaggio sta per incominciare. Grazie.