La comunicazione è come una danza. Sta a noi decidere con quali passi di danza vogliamo invitare il prossimo al grande ballo della comunicazione interpersonale.
Come gestire le relazioni e i conflitti dipende da quanto abbiamo sviluppato delle efficaci e creative competenze comunicative. Sono molto felice di ospitare nel mio blog l’intervento di un caro e stimato collega del Centro Studi Evolution, il dottor Andrea Picco (psicologo ed educatore teatrale) che interverrà sul tema della Comunicazione efficace nell’evento formativo DAI CHE CE LA FAI del prossimo 29 maggio. La comunicazione è ciò che stabilisce, in misura maggiore, che cosa saremo capaci di costruire all’interno delle relazioni interpersonali. Scoprire quali sono i presupposti di una comunicazione efficace ci permette di comprenderne meglio le dinamiche e di lavorare su di noi per espandere il repertorio comunicazionale di cui siamo dotati.
“Ti sei mai chiesto come mai ti ritrovi spesso a ridire le stesse frasi alle stesse persone pur sapendo che non ti ascolteranno? Ti sei mai chiesto perché nella tua vita avvicini sempre quei due o tre tipi di persone e ad un certo punti ti ritrovi ad avere con loro degli stili relazionali simili, stili che a volte diventano veri e propri problemi relazionali? Ti sei mai chiesto come possa accadere che, proprio quando credi di essere stato limpido e cristallino nella tua comunicazione, proprio in quei momenti ti accorgi che gli altri ti hanno frainteso? O forse hanno compreso quello che avevano bisogno di comprendere? Questi ed altri quesiti galleggiano, come domande preziose custodite dentro bottiglie, sul grande mare della comunicazione. Ma esistono isole in cui è possibile fermarsi, riflettere e provare a rispondere a queste domande. Il convegno “Dai che ce la fai!” è una di queste isole. Cambiare la nostra comunicazione non è una cosa semplice poiché essa è interiorizzata, fondata su codici che abbiamo ereditato e basata su tutte le narrazioni disponibili nella società che ci circonda. Ma dire che una cosa non è semplice non significa certo che sia impossibile.
Per cambiare la nostra comunicazione abbiamo innanzitutto bisogno di fermarci, di guardarci da fuori e di riconoscere da cosa è composta. Chiederci se ci va bene così com’è, se ci piacciamo, se siamo le persone che vorremmo essere. E’ inutile barricarci dietro scuse granitiche del tipo: “Io sono fatto così, o ti va bene o te la fai andare bene!”. Siamo esseri umani e l’esperienza più insita all’essere umano è quella dell’apprendimento, dell’evoluzione. Credere di essere diventati qualcuno ad una certa età della vita e che quel qualcuno rimarrà uguale a se stesso per il resto della vita è un’illusione. Siamo cambiamento continuo. L’atteggiamento etico nei confronti della vita è proprio decidere che cambiamento voglio essere nel mondo. E’ inutile anche barricarsi dietro a scuse accusatorie e persecutorie, dove gli altri diventano la fonte principale dei miei ostacoli e delle mie frustrazioni: “ E’ lui che non capisce! Ma io gliel’ho detto! E’ lei che non vuol cambiare!” Siamo immersi continuamente, senza sosta, in una danza di relazioni. Gli altri non cambieranno la loro danza (a meno che lo decidano di loro spontanea volontà) se non sarò io il primo a fare una proposta di cambiamento. Invece noi pretendiamo che gli altri cambino affinché possa cambiare la nostra relazione (possibilmente noi rimanendo gli stessi).
Sapete che c’è qui dietro? Il bisogno di essere riconosciuti ed accettati per quello che si è. E’ una questione esistenziale. Una questione di generosità e di amore. La comunicazione è il mezzo, la forma che prende la nostra energia vitale, emozionale, affettiva. Ecco perché non possiamo parlare solo di comunicazione senza parlare delle nostre emozioni, motivazioni, desideri. Se affrontassimo la comunicazione e la gestione dei conflitti come un argomento puramente tecnico o strategico ci alleneremmo ad essere dei buoni manipolatori, o venditori, o oratori. Ma alleneremmo solo la maschera della nostra teatralità sociale. Invece il teatro delle nostre emozioni deve mirare all’autentico, al trasparente, a parlare col cuore. Benvenuti in una splendida occasione per continuare a cambiare la nostra vita verso la direzione che ci dice la bussola del cuore. Dai che ce la fai!“. Andrea Picco