Come riconoscere lo scopo della propria vita è uno dei passaggi fondamentali per raggiungere la piena maturità umana.
Un giorno un monaco di nome Agostino, venuto da Roma, si presentò in Inghilterra al re Artù, che stava assiso in trono, circondato dalla sua corte. Era una notte d’autunno e il salone era riscaldato dal camino e illuminato da lampade a olio. Il re chiese ad Agostino lo scopo della sua venuta. In quel momento entrò dalla finestra aperta uccello: questo si guardò impaurito intorno, frullò le ali e subito uscì dalla finestra. Agostino allora disse: “Avete visto quel uccellino? Da dove è venuto? Dal buio. Dove è andato? Nel buio. Questa è la nostra vita: non sappiamo da dove veniamo. Un breve frullo di ali; e poi nuovamente scompariamo nel buio. Non vi piacerebbe se qualcuno vi facesse sapere con certezza da dove veniamo, dove andiamo, qual è il senso e la meta della nostra vita?”. Vittorio Messori, noto giornalista sostiene che l’essere umano si trova su un treno ad alta velocità. Spesso chi viaggia non sa da dove viene e dove va. Tutta la vita è vissuta freneticamente. Ma, all’improvviso, ecco l’ultima fermata e nessuno ha la benché minima idea di che cosa si troverà davanti.
Perché è importante dare uno scopo alla propria vita? Perché se non lo si trova si corre il rischio di sopravvivere ma non di vivere pienamente e con gioia. Conoscere chi siamo, i talenti che abitano dentro di noi, i valori che animano la parte più profonda del nostro essere, ci aiuta a individuare quale percorso compiere all’interno di questo treno. Quali sono i principali punti di riferimento che la nostra società offre per scegliere lo scopo della vita? Sono il successo, inteso come accumulo di potere o di denaro, il poter godere a più non posso della propria libertà per soddisfare tutto ciò che le pulsioni ci suggeriscono, senza chiederci se questo ci dona pace, serenità e armonia. Mi aveva molto colpito l’intervista a Pietro Maso realizzata dal professor Vittorino Andreoli. Alla domanda: “Ma perché hai pensato che per fare 1 miliardo dovevi uccidere i tuoi genitori. Non potevi spacciare droga? Egli si scandalizzò! Era contro l’uso e lo spaccio delle sostanze stupefacenti. Mentre per questo giovane i beni dei genitori erano una specie di salvadanaio che aveva in casa ed era quasi un diritto entrarne in possesso, perché in fondo sosteneva, l’eredità era sua”. Quale spiegazione dare a queste parole? Probabilmente perché lo scopo della vita è oggi basato sull’egocentrismo, ovverosia sono i valori dell’ego che dirigono gran parte del pensiero e delle azioni. Questi valori sono il potere, l’edonismo, la ricchezza, la soddisfazione personale senza chiedersi se in tutto ciò vi è davvero un’etica. Scoprire lo scopo della propria vita significa trovare quella luce che illumina e orienta la nostra esistenza verso una responsabile maturazione dei talenti e delle potenzialità realizzative in noi presenti. Ed è proprio per questo che sabato 3 dicembre condurrò un workshop dal titolo “Lo scopo della vita: come riconoscere la propria visione interiore“, per mettersi in ascolto di sé stessi e comprendere chi veramente siamo. Conoscere le radici della nostra identità ci permette di saper cogliere la natura del nostro vero Sè e incominciare ad ascoltare la voce interiore che ci orienta nella giusta direzione. Come riconoscere lo scopo della propria vita richiede l’arte dell’ascolto interiore, della riflessione e della meditazione. Quando sappiamo toglierci le scarpe e mettersi comodi, possiamo iniziare questo meraviglioso viaggio di crescita interiore.