“In ogni vita dovrebbe arrivare un po’ di confusione… E anche unpo’ di illuminazione”. Milton Erikson
Come mai non sempre la confusione è un elemento negativo? Tutti noi abbiamo dei passaggi di vita. All’interno di queste fasi siamo tutti chiamati a rimettere in gioco quello che avevamo acquisito sino a un determinato momento. La perdita della certezza e l’avanzamento verso il nuovo rappresentano un inevitabile momento di confusione mentale. Ma se non avessimo questi momenti come potremmo procedere verso la crescita e l’evoluzione? Ecco perché Milton Erikson benedice la confusione come uno stato attraverso cui può giungere un’illuminazione, ovverosia una luce che ci permetta di dare una nuova lettura e maggiore profondità sulla realtà che stiamo vivendo.
L’equilibrio sta nel movimento!
Come impariamo a camminare? È un processo, una sequenza di unità, di piccoli continui aggiustamenti che ci permettono gradualmente di acquisire l”abilità di reggere il nostro corpo in uno stato di equilibrio. Per il cervello di un neonato camminare è uno stato di confusione totale. Infatti, il cervello non possiede informazioni ma è proprio attraverso l’esperienza che gradualmente esso comprende come mettere in movimento tutte le funzioni della postura e dell’equilibrio. In questa confusione la conoscenza costruisce dei mattoncini che vengono poi uniti, compresi e utilizzati in modo del tutto spontaneo. Possiamo comprendere che l’illuminazione arriva attraverso la conoscenza; ad uno stadio più evoluto si chiama consapevolezza del sé.
“Il modo migliore di guarire una foresta è lasciarla stare” Gregory Bateson
Una foresta ha dei sistemi autocorrettivi che le permettano di ristabilire il proprio equilibrio ecosistemico. Anche gli essere umani hanno dei meccanismi di autocorrezione interna e a volte tutto ciò di cui una persona ha bisogno di divenire consapevole di questa risorsa di miglioramento. Ovviamente a volte abbiamo bisogno di interventi medici, psicologici o di altro genere ma non dovremmo mai dimenticare che dallo stato di confusione in cui ci troviamo dobbiamo uscirne in prima persona, utilizzando le risorse in noi presenti: ascolto di sé, intuizione, ispirazione, razionalità, meditazione e, perché no, preghiera. E il viaggio continua… Grazie.
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È stato interessante comprendere attraverso l’esempio del neonato che “in stato confusionale” si mette in cammino e a piccoli passi trova il suo equilibrio…verso la conoscenza..E che successivamente le prove della vita ci portano alla consapevolezza del sé!
Per compiere il nostro viaggio serve molta energia, e il ristoro della nostra mente e cuore è la preghiera che a piccoli passi ci riporta al nostro equilibrio..
E il viaggio continua, an che asvoltando il mio grane coach Pietro. ☆*°