Che confusione…!
La confusione non aiuta a scegliere, a conoscere se stessi, a mettere chiarezza nelle dinamiche relazionali. Ma da dove nasce il senso di confusione?
A volte, quello che ci manca è fare chiarezza dentro di noi, nelle relazioni e nel rapporto con la dimensione psicoesistenziale. Eppure, sin da bambini tutto era molto nitido e non avevamo dubbi su cosa sentivamo dentro di noi, verso gli altri e, a livello istintivo, nei confronti dell’esistenza. Un bambino è nel “qui ed ora” e proprio per questo assapora lo scorrere del tempo in ogni suo istante. E’ forse per questo che le vacanze dell’infanzia sembravano non terminare mai? Ad un certo momento, questo fluire nell’essere presenti a se stessi svanisce, subisce un arresto o viene bruscamente interrotto da eventi esterni: la morte di un nonno, la separazione dei genitori, un trasloco in un’altra città, un grave evento famigliare, un trauma, ecc. E tutto diventa più difficile, aggrovigliato. La mente invece di rimanere nel “qui ed ora” inizia a dimenarsi come un animale ferito in mille pensieri colmi d’affanno, tristezza, rabbia o angoscia. Tutto ciò che prima era cristallino come l’acqua di un ruscello, diventa terribilmente confuso.
Non si nasce confusi, lo di diventa!
Da questo momento diventa difficile entrare in contatto con la zona dell’intimo sentire, esprimere in modo diretto e aperto ciò che si sente e si pensa agli altri. E diventa ancora più complicato rimanere affascinati dal mistero che ci circonda e intuire qual è lo scopo della propria vita, per il semplice motivo che tutte le energie psichiche sono catturate dall’angoscia interiore o da uno stato d’animo che è curvo sul proprio dolore. Questa interruzione è causa di tanto malessere, di un andare alla deriva o di sentirsi affogare nel mare della disperazione. La mancanza di un contatto con se stessi genera confusione e la confusione è una forma d’anestesia che da una parte fa stare a galla ma dall’altra non consente di scendere nel profondo della verità. Ed è solo la verità che ci permette di iniziare il cammino della vera libertà. La confusione è come una nebbia che scende nella vita di un essere umano, quasi a proteggerlo dall’oscurità in cui si trova; ma essa è, al tempo stesso, una prigione invisibile che non gli consente di crescere nella direzione dell’autenticità e della consapevolezza. Ed proprio per questo che quando la confusione diventa l’incapacità di scegliere, di orientarsi, di dare un nome a ciò che si sente dentro, diventa necessario rivolgersi a chi può, fuori dalla nebbia, diventare un faro che illumina e che indica la strada per uscire da tale caos sapendo che è non è mai troppo tardi per iniziare questo viaggio…
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