Da dove nasce la mistificazione del sé? Che cosa vuol dire essere mistificati? E’ importante conoscere questo fenomeno e liberarsene.
La mistificazione è un fenomeno che non avviene in una notte, ma un processo che si snoda per l’intero arco dell’esistenza. Da dove nasce la mistificazione del sé? Innanzitutto, dal fatto di non essere stati riconosciuti nel valore della nostra unicità attraverso l’atto della conferma relazionale. Quando un bambino è accettato per come egli è, significa che gli viene dato il permesso di esprimersi in modo libero, spontaneo e autentico. Il diritto ad esistere è un semaforo verde che lancia un bambino verso l’autostrada di un futuro in cui egli sarà il principale protagonista. Essere mistificati è come vedere la nostra immagine nella galleria degli specchi deformanti: non potremo mai vedere in essi l’immagine reale, corrispondente al valore della nostra unicità. La mistificazione è possedere un’immagine errata di se stessi e costruire un’intera esistenza su di essa.
«“Cos’è reale?”, chiese un giorno il coniglio di stoffa, “Significa avere dentro di sé quel rumorino fastidioso, e quella mano penzolante?”. “Reale non è come sei stato creato”, rispose il cavallo di pezza. “È qualcosa che ti accade. Quando un bambino ti ama per tanto tempo, non solo per giocare, ma ti ama veramente, allora diventi reale”».
«La mistificazione è un processo di falsificazione e alterazione di una verità ontologica: quando nasciamo, siamo dotati di sensibilità, intelligenza, talenti, attitudini e potenzialità realizzative in un modo del tutto originale. Nel DNA c’è qualcosa di prezioso e speciale: l’impronta genetica dell’individualità nascente. Il più grande imbroglio che ci possa capitare è quando, attraverso la mistificazione, siamo contaminati dai virus altrui e infettati nell’essenza del nostro originale modo di essere. La mistificazione è il primo livello di contaminazione che blocca il naturale e spontaneo processo di crescita del «vero Sé». Dobbiamo dire grazie a Donald Winnicott se oggi conosciamo la definizione del «vero Sé» che egli definisce come la parte di noi che tende a svilupparsi in modo autentico e che ci permette di trovare la piena salute emozionale, affettiva e cognitiva. “Il gesto spontaneo è il vero Sé in azione. Solo il vero Sé può essere creativo e può sentirsi reale. Mentre il vero Sé si sente reale, l’esistenza di un falso Sé determina una sensazione di irrealtà o di futilità“»1.
Riconoscere la persona che siamo è donarsi l’opportunità di realizzarsi nella pienezza delle aspirazioni più profonde e dei talenti in noi presenti. Uscire dal tunnel della mistificazione richiede il coraggio di procedere verso la luce del “vero sé”. Nella luce tutto è più chiaro, trasparente e luminoso!
1 Finalmente liberi. La gioia di essere autentici, pp. 27-28.
Se lo desideri, puoi approfondire questa tematica andando ad ascoltare o riascoltare la 195 puntata della rubrica “VOLERSI BENE” (in onda ogni domenica sera) dal titolo “La mistificazione: da dove nasce? “, trasmessa dai microfoni di una piccola radio dal cuore grande: “Radio Evolution“.
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