«Ogni quercia è stata, a suo tempo, una piccola ghianda. Ogni mare si è formato grazie a dei semplici rigagnoli. Ogni grande opera che è stata realizzata nella storia dell’umanità, all’inizio era solo un’idea, un’intuizione, un progetto abbozzato su dei fogli bianchi. Ciò che conta, se vogliamo realizzarci, è iniziare a seminare l’immagine della persona che desideriamo essere e decidere in che direzione andare, perché è questo che trasforma una ghianda in una quercia, un rigagnolo nel mare e un’idea in una grande opera». (tratto da “365 pensieri per conoscersi, amare, capirsi“)
Dai che ce la fai! Costruire vale più che ereditare una grande fortuna, anche perchè spesso chi eredita non sa rafforzare e sviluppare ciò che riceve proprio perchè non ha imparato le leggi del successo, ovverosia di far succedere ciò che più intimamente si desidera realizzare nel corso della propria esistenza. Come si costruisce il proprio futuro? Vi sono degli elementi che ci possono aiutare a realizzarlo? Vi sono quattro parole che possono aiutarci in tal senso: autostima, comunicazione, talenti e resilienza.
“Non c’è peggior cosa che pensare male di se stessi”. Wolfgang Goethe
«L’autostima è un obiettivo di processo che si svolge nel corso di tutta l’esistenza e rappresenta la spina dorsale dell’apparato psichico con cui è possibile procedere a testa alta e in posizione eretta, al fine di affermare il proprio «diritto ad esistere». Rivelarsi nella propria unicità, con lucidità mentale e vigore spirituale, è il viaggio di tutta una vita», (tratto da Obiettivo autostima, p. 23). L’autostima non è una tecnica che si può apprendere ma un processo di crescita che ogni giorno ci stimola a scoprire la ricchezza delle nostre risorse e potenzialità. L’autostima è la malta che permette ai mattoni dei desideri di unirsi in modo solido nella costruzione del “Progetto Felicità”.
La comunicazione è come l’aria: può nutrirci come farci ammalare.
La comunicazione è la chiave che apre le porte delle relazioni interpersonali. Senza di essa non potremo mai costruire ciò cui aspiriamo, perchè ogni progetto si realizza nell’intreccio dell’apporto altrui. Quali sono le regole della comunicazione efficace? Oggi disponiamo di molti studi che ci permettono di comprendere quali sono le principali dinamiche della comunicazione interpersonale e di come sia possibile aumentare le proprie competenze relazionali. La comunicazione è ciò che più di ogni altro fattore stabilisce il valore dell’affermazione e benessere personale, poiché essa è legata anche alla salute psicofisica e non solo alla capacità di stabilire positivi legami interpersonali. La capacità di costruire il futuro che si desidera passa dall’abilità delle proprie competenze comunicative che, proprio perchè abilità, possono essere sempre acquisite e sviluppate.
I talenti sono ciò che più nitidamente esprimono chi siamo e in che direzione orientare lo sviluppo delle proprie abilità.
«Il talento è un modo di sentire, di pensare e di comportarsi del tutto spontaneo, al punto tale che chi lo esercita lo dà per scontato e corre il rischio di non comprendere quanto grande esso sia. Se, ad esempio, una persona ha un grande talento estetico e riesce a cogliere immediatamente l’armonia e il gusto delle cose belle, darà per scontato esercitare questa sua prodigiosa attitudine con naturalezza, ritenendo tale dote un qualcosa di normale e che tutti possiedono nella stessa misura. Ma non è così! Il valore di un talento è come una gemma preziosa, unica al mondo, che brilla di luce propria. Come due diamanti non sono mai uguali, così due talenti della stessa specie non sono mai identici. Basterebbe rivolgere lo sguardo nei confronti dell’arte per comprendere la ricchezza e la diversità del talento presente in ogni artista. I talenti ci insegnano che il continuo paragone con il successo degli altri è un tiro al bersaglio totalmente inutile e privo di senso, perché in ognuno di noi c’è quel particolare talento che ci mette nelle condizioni di segnare un goal secondo uno stile del tutto personale. Nessuno potrà mai ripetere ed esprimere “quel talento” come solo noi siamo in grado di esprimere», (tratto da Obiettivo autostima, p. 156).
«La resilienza è il processo di, la capacità di, o il risultato di adattamento di successo nonostante le difficili circostanze o minacciosi». (Masten, Best & Garmezy 1990)
Lo studio sulla resilienza è iniziato da pochi decenni e rappresenta una sorta di rivoluzione copernicana, pari all’impatto che la psicoanalisi ha avuto nel primo novecento. Negli anni 1960 e 1970, gli psicologi che stavano studiando i bambini che erano cresciuti in ambienti ad alto rischio si sono resi conto che una parte di loro si era sviluppata bene, nonostante le avversità che avevano dovuto affrontare (povertà, famiglie disfunzionali, superstiti di guerra, condizioni sociali degradate, traumi o abusi di vario genere). Alcuni di questi soggetti non presentavano quadri psicologicamente patologici ma tendenzialmente sani e funzionali; essi furono definiti come “resistenti”, “stress-resistenti” o anche “invulnerabili”. Qualunque sia l’etichetta che si è voluta dare il fatto è che alcuni bambini erano chiaramente in grado di adattarsi e di far fronte alle circostanze avverse. La ricerca sulla resilienza si è dunque orientata a ricercare gli ingredienti che la compongono. Grazie alla resilienza è possibile assorbire ed elaborare sconfitte, eventi sfavorevoli o traumi con un atteggiamento volto a risalire sulla barca che ci ha rovesciati in acqua.
Dai che ce la fai è molto più di un semplice slogan ma rappresenta lo slancio interiore con cui affrontare il percorso della realizzazione personale, lo spirito con cui costruire il proprio futuro nella certezza che vi è una vocazione interiore cui tutti siamo invitati a rispondere per lasciare la terra migliore di come l’abbiamo trovata.
Nel convegno del 29 maggio 2016 il dott. Gian Carlo Gobbi ci guiderà in un interessante e stimolante percorso di crescita dell’autostima. Il dott. Andrea Picco, con uno stile brillante e incisivo, ci farà comprendere come sviluppare uno stile comunicativo in grado di gestire i conflitti e suscitare l’ascolto altrui, conquistando la sua attenzione e fiducia. Il dott. Francesco Pivato ci permetterà di comprendere il valore di un talento, di come riconoscerlo e realizzarlo. A me spetterà il piacere di condividere gli sviluppi delle ricerche sul tema della resilienza, per comprenderne gli ingredienti e come attivarla in modo consapevole.
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Sarei interessata all’evento formativo che si terrà presso Istituto Salesiano San Zeno, solo che in alcuni punti
parlate del 29 marzo, ormai trascorso, mentre sulla locandina è indicato il 29 maggio. Tra l’altro non riesco ad ingrandire la locandina di questo evento, potreste rimandarla x favore non inserita nel contesto del testo, in modo che si possa leggere?
Grazie e saluti
Chiara Tinazzi