Dalla ferita si può rinascere!
Si può amare ed essere feriti, ma la peggiore delle ferite è quella di chi essendo stato non amato decide di vendicarsi, di rimanere solo o di provare invidia per chi è baciato dalle labbra di un amore vero.
Una delle esperienze più dolorose è il non sentirsi amati e divenire orfani dell’amore. Martin Buber ha coniato il termine “disincontro” per descrivere “l’appuntamento mancato tra due esseri“, rifacendosi ad un’esperienza personale vissuta all’età di quattro anni, quando i suoi genitori si erano da poco separati. «Non mi ricordo di averle mai parlato di mia madre. Ma mi pare ancora di sentire quella ragazza dirmi: “No, lei non tornerà mai più”. Ricordo il mio silenzio. Non avevo ragione per mettere in dubbio quell’affermazione. Essa si impressa in me sempre più profondamente, anno dopo anno. Qualche decina di anni dopo cominciai a metterle rapporto con tutto l’essere umano e non soltanto con la mia persona. Coniai la parola “disincontro”, con la quale intesi significare l’appuntamento mancato tra due esseri. Ritengo che quanto compresi in seguito sull’incontro reale abbia la sua radice in quell’istante, lassù sul balcone». Un dato su cui riflettere è il seguente: tutti siamo stati feriti in qualche modo, magari da coloro su cui più contavamo e da cui reclamavamo maggiore affetto e comprensione. In quel momento si può decidere di morire restando vivi, chiudendosi definitivamente e lasciando alle spalle i raggi di sole della primavera, dell’allegria e della speranza.
Che cosa fare se ci sentiamo orfani dell’amore? Molti decidono di diventare invulnerabili, di non esporsi mai più all’incontro intimo poiché amare non è mai un investimento sicuro: amare significa, in ogni caso, essere vulnerabili, essere disposti a soffrire, a rimanere delusi, traditi o ingannati. Se si vuole avere la certezza che il cuore rimanga intatto, non bisogna donarlo a nessuno, nemmeno a un animale. Ma una vita senza amore si trasforma nel peggiore degli inferni, perché l’unico posto dove all’amore non è concesso entrare è proprio il luogo che lo rifiuta e al suo posto contrappone l’odio. Si può amare ed essere feriti, ma la peggiore delle ferite è quella di chi essendo stato non amato decide di vendicarsi, di rimanere solo o di provare invidia per chi è baciato dalle labbra di un amore vero. Le ferite fanno parte di un cammino, ma non indicano la meta finale. Non è facile scrollarsi di dosso la sensazione del rifiuto, dell’abbandono e del tradimento. Eppure, è in questo dolore il segreto della gioia. Quando siamo capaci di trasformare e trasfigurare la sofferenza in saggezza e consapevolezza, diveniamo persone capaci di andare oltre e di imparare l’arte d’amare in modo libero, generoso, compassionevole e altruistico. Martin Buber da un appuntamento mancato ha compreso l’importanza di una relazione autentica tra un “io” e un “tu” e ha costruito il principio dialogico da cui è scaturito uno degli insegnamenti più preziosi per tutta l’umanità. E’ proprio l’amore che supera il male e fa del male un’opera di bene.
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