La nevrosi, se ascoltata e compresa, ci aiuta a guarire.
«Spesso dietro la nevrosi si nasconde tutto il dolore naturale e necessario che non siamo disposti a tollerare».
Carl Gustav Jung
E tu di che nevrosi sei? Nessun essere umano è esente da qualche forma di nevrosi, per il semplice fatto che siamo tutti, in modo diverso e con maggiore o minore intensità, stati feriti, deprivati, mistificati o manipolati durante il cammino della crescita. La migliore forma di definizione del termine nevrosi ritengo sia quella data da Carl Gustav Jung quando ha affermato: «La nevrosi è un surrogato della sofferenza legittima». Per la prima volta Jung iniziò a trattare le nevrosi – così come anche le psicosi – tenendo in considerazione l’aspetto finalistico dei processi psichici – concetto non considerato da Freud e colleghi – e quindi delle nevrosi stesse. In altre parole si iniziò a capire che bisognava chiedersi non tanto da cosa erano originate certe nevrosi, ma verso cosa o dove erano orientate.
«Non dobbiamo cercare di liberarci di una nevrosi, ma piuttosto di fare esperienza di quello che significa per noi e di quello che ci insegna. Dobbiamo addirittura imparare ad esserle riconoscenti. Senza di lei avremmo potuto perdere l’occasione di apprendere chi siamo in realtà: non siamo noi a guarirla, è lei che ci guarisce.»
(Carl Gustav Jung)
Come ha affermato Karen Horney, psichiatra e psicanalista tedesca: «I conflitti nevrotici non si risolvono per decisione razionale. I tentativi di soluzione del nevrotico non sono soltanto inutili, ma dannosi. Però questi conflitti possono essere risolti cambiando la condizione interna della personalità che li ha fatti sorgere. Ogni pezzo di lavoro analitico bene eseguito cambia queste condizioni per il fatto che rende una persona meno debole, meno timorosa, meno ostile e meno alienata da se stessa e dagli altri.» Ciò significa che riconoscere la presenza di uno stato nevrotico ci consente di accoglierlo ed elaborarlo in un vissuto di maggiore consapevolezza. Ogni nevrosi è un messaggio che ci può aiutare a mettere in ordine e in armonia la realtà del mondo intrapsichico. Quando il nostro comportamento nevrotico viene bene messo in evidenza lo possiamo modificare. Il fatto è che più il comportamento è nevrotico e meno lo sappiamo riconoscere come tale, essendo divenuto un sistema di difesa che ci allontana dal dolore in noi presente. «Jung riteneva che, qualunque fossero le sue radici nell’esperienza passata, la nevrosi consiste nel rifiuto – o nell’incapacità – di sopportare, “qui e ora” una sofferenza legittima» (Sandner e Beebe, 1982). Perchè è importante legittimare la propria sofferenza? Perchè è solo in questo modo che la possiamo riconoscere e trasformare. Quando ci vergogniamo di un sentimento doloroso o lo nascondiamo, non facciamo altro che divenire delle persone scisse, non più unitarie e dunque con vari disturbi (dal tono dell’umore alla rigidità mentale). Le sacche di sofferenza che non sappiamo svuotare diventeranno dei pesi che ci trascineranno nel fondo delle malattie mentali o dei gravi disturbi di personalità. Ecco perchè è importante farsi aiutare nel conoscere a fondo la struttura della nostra personalità per comprendere dove ci troviamo e, ancor di più, in che modo potremmo vivere con maggiore armonia e serenità.
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