Una vita senza valori è come un cielo senza stelle: viene mancare il senso dell’orientamento!
La nostra società accusa un nuovo malessere esistenziale che Viktor Frankl (1905 – 1997) ha individuato nella “nevrosi noogena”, una mancanza di significato e di senso al valore della vita. A pensarci bene tutti i fenomeni di emergenza educativa portano alla stessa comune radice: la crisi dei valori!
Nel passato, a partire dagli anni 60, è stato commesso un grave errore pedagogico e morale : la distruzione di un’etica educativa su cui formare le nuove generazioni.
Una sana educazione è quella che promuove la costruzione di una spina dorsale basata su dei semplici principi di buon senso, a partire dal senso del rispetto reciproco. Se in una famiglia o a scuola viene a mancare il valore del rispetto, si gettano le basi per un degrado dei ruoli e delle funzioni educative. Che cosa si è voluto far credere ai genitori degli anni 60? Che con il permissivismo un bambino è liberato dall’oppressione di regole e divieti, mentre è proprio quando egli impara ad ubbidire a ciò che è bene e giusto, che diventa veramente libero di generare l’albero della maturità psicologica.
La peggiore forma di schiavitù è l’ignoranza della dimensione etica (ciò che è giusto) e morale (ciò che è buono) dell’esistenza.
La cultura del pensiero debole, del nichilismo e del relativismo hanno ingannato le attese di felicità dell’essere umano, accentuandone la sua schiavitù a diverse forme di dipendenza.
Il “mal-essere” giovanile è un grido di sofferenza di chi è stato deluso, tradito e ingannato dalla mancanza di ideali, di progetti valorialmente informati e di un orizzonte colmo di fiducia e di speranza. Mai come oggi i nostri giovani hanno bisogno di educatori testimoni di una visione gioiosa e positiva dell’esistenza, dunque attraente, poiché “traboccante di latte e di miele”.
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Caro Dr.Lombardo,
In merito all’argomento adolescenza/pre-adolescenza vorrei ringraziare Lei ed il suo staff per l’incontro di ieri tenutosi a Saonara (PD). In modo particolare tengo a ringraziare il Dr. Picco il quale ci ha fornito numerosi spunti di riflessione ma, soprattutto, per quanto mi riguarda, é stata un’occasione importante per mettersi a confronto con altri genitori .Perché è solo dal confronto che si può crescere ma soprattutto fare un lavoro di introspezione in noi stessi,mettersi in discussione e porsi degli interrogativi che facciano scaturire delle riflessioni e ci facciano anche, se del caso, cambiare approccio con i propri figli. Comprendo che la cosa fondamentale è proprio mettersi in discussione e non fossilizarsi sulle proprie idee e posizioni per giunta chiudendosi nel proprio isolamento. A mio avviso è giusto ascoltare ma, soprattutto, mettersi in ascolto principalmente di noi stessi per provare ad essere persone migliori e cariche non solo di stress e ansia ma anche di pensieri positivi e idee che sanno anche dimostrare al prossimo, quando possibile, un bel sorriso piuttosto che un contagioso senso di abbattimento. Quindi grazie per i preziosi spunti e per il senso di intraprendenza e positività che Lei ed i collaboratori siete riusciti a trasmettere alla sottoscritta. E’ una goccia ma per me e’ tanto. Grazie di cuore. Chiara