Essere se stessi è lo scopo della vita. L’essere se stessi non significa unicamente provare piacere o sentirsi gratificati, ma un tendere verso dei valori morali, religiosi, estetici, spirituali o scientifici che diano un senso e un significato più alto al nostro essere nel mondo.
Quanti di noi conoscono la meta finale delle loro aspirazioni alla serenità? Quando possiamo dire di aver trovato lo scopo della nostra vita? In che modo è possibile riconoscere chi siamo e come dare pienezza al nostro tragitto esistenziale? “Nel mezzo del cammino di nostra vita mi ritrovai in una selva oscura che la diritta via era smarrita”, ha scritto Dante. La selva oscura è quando ci sentiamo insoddisfatti, inquieti, privi di vera vitalità o come un caminetto spento senza legna. Freud riteneva che l’insoddisfazione dell’uomo fosse d’origine nevrotica per la repressione della libido sessuale. Per Alfred Adler era il complesso d’inferiorità sociale a causare tanta sofferenza psichica. Victor Frankl ha coniato il termine di “nevrosi noogena” per indicare un senso di vuoto interiore originato da una mancanza di senso e di significato al cammino dell’uomo. A volte rimaniamo per tanto tempo alla superficie di noi stessi, in una sorta di anestesia emotiva, come delle trottole che girano senza una precisa direzione. Trovare lo scopo della propria vita significa agire in base al proprio intimo sentire, alla reale natura dei propri sentimenti, imparando a fidarsi di ciò che si sente dentro di sé.
Lo scopo della vita è trovare la danza del cuore.
Come è possibile provare un’autentica gioia in ciò che facciamo se balliamo una musica che non è la nostra? Come è possibile sorridere di serenità se le maschere della finzione sono la recita di ogni giorno? La verità è che lo scopo della propria vita lo si trova quando ci si ascolta seriamente, quando si avverte che il tempo non è una strada infinita in cui potersi sdraiare aspettando che le nuvole dell’inquietudine se ne vadano via da sole. Lo scopo della vita è trovare il coraggio di dire dei decisi no alle giustificazioni, alle lamentele, ai comodi alibi e al rimandare l’appuntamento con la felicità. Lo scopo della vita è rimettersi in gioco con le proprie energie, con la freschezza di un bambino che mette i suoi piedini nelle orme del tempo senza mai dubitare di riuscire a trovare il suo equilibrio. Lo scopo della vita è darsi il tempo di conoscersi in profondità e di porsi delle domande che aprono a nuovi scenari. Lo scopo della vita è rimanere con lo sguardo verso le stelle, a fiutare quel senso d’infinito che è dentro e fuori di noi. Lo scopo della vita è danzare tra le note del tempo con la leggerezza di chi si è scrollato di dosso pesanti e rigide armature. Lo scopo della vita è comprendere che non è mai troppo tardi per realizzare quei sogni per troppo tempo rimasti chiusi nei cassetti della sfiducia o dell’impossibile. Lo scopo della vita è riprendere in mano il desiderio di respirare a pieni polmoni mentre si corre verso il sole. Lo scopo della vita è donarsi con generosità, senza chiedersi se ne vale o meno la pena, perchè è così bello essere se stessi e donarsi al prossimo per come si è. In fin dei conti, essere se stessi è lo scopo della vita.
Ti potrebbe interessare il workshop “Lo scopo della vita“.