Il contatto è il calore che dà e fa crescere la vita
Nessun bambino può divenire pienamente umano senza la presenza di un tu che lo possa accogliere nel calore del contatto fisico, affettivo e spirituale.
In questa foto si vede una neonata prematura di sole ventisei settimane che afferra la mando all’infermiera che le si era avvicinata per cambiarle il pannolino. «”Le stavo cambiando il pannolino – scrive l’infermiera – quando lei si è semplicemente aggrappata alla mia mano. Mi sono fermata per farglielo fare perché per i prematuri il contatto umano è importantissimo”. Molti studi confermano infatti che il contatto fisico è cruciale per lo sviluppo fisico e psicologico del bambino. Una ricerca che ha seguito oltre 250 bambini prematuri e pubblicata su Pediatrics lo scorso dicembre ha rivelato che i neonati che hanno avuto contatto fisico hanno mostrato benefici fino a 20 anni dopo, riducendo l’iperattività, l’assenteismo a scuola e l’aggressività», (tratto da corriere.it del 14.03.2017). Il contatto umano è la linfa vitale che alimenta la crescita umana. La pelle è l’organo più esteso del corpo ed è il punto di contatto tra il mondo intrapsichico e quello esterno. Quando nessuno entra in contatto con noi è come se avessimo la sensazione della “non esistenza”, avvolti da un senso d’angoscia e di smarrimento. E’ terribile non sentirsi accolti tra le braccia di una madre e di un padre, perchè quelle braccia sono il simbolo della vita. Il nostro cuore può generare amore se si sente amato. Nessun seme può nascere se non riceve i raggi del sole che lo nutrono di forza e di vitalità. A volte ci dimentichiamo di quanto sia importante scambiarsi dei contatti quotidiani nelle nostre famiglie. Un bambino, quando si sente triste o ha paura, ricerca istintivamente il contatto con il corpo dei genitori. Due corpi che s’incontrano sono come le note e un pentagramma che danno origine alla grande sinfonia della vita. Nessuna mano può produrre un suono da sola. Nessuna poesia d’amore ha valore se non è recitata alla persona per cui è stata scritta. Nessun dono diviene fonte di gioia se è trattenuto per anni nella soffitta dell’attesa. Nessun fiore diviene fonte di emozioni se il suo profumo non è condiviso. Possiamo assistere alle albe più belle ma se siamo da soli esse non potranno mai essere rivissute nel calore di una mano che si stringe alla nostra per dire: “Quanto è bello che tu esista”.
Ti potrebbe interessare la pubblicazione “Volersi bene. Viaggio verso il vero sé”
Anche in formato E-book