Quanto conta credere in se stessi?
E’ importante insegnare agli adolescenti quanto conta credere in se stessi e, ancor di più, credere di poter riuscire ad eccellere nel loro percorso di studi.
Il senso dell’autoefficacia nello studio è uno dei fattori più importanti per una carriera scolastica positiva. La percezione della realtà è spesso circoscritta da una serie di credenze e convinzioni limitanti che, nel caso di uno studente, derivano dalle precedenti esperienze scolastiche. La nostra mente prende forma attraverso l’interazione con l’ambiente e, crescendo, assume la forma di una casa in cui senza volerlo si costruisce una zona di comfort da cui, con il passare del tempo, diventa sempre più difficile uscire. Diventare persone fiduciose significa apprendere nuove abilità e per far questo occorre uscire di casa, perchè è solo in questo modo che si scopre la bellezza della conoscenza e il potenziale d’utilizzo insito nel cervello umano. Quando un adolescente riceve degli stimoli riflessivi si predispone all’apertura del pensiero e a riformulare il suo impegno nello studio con una prospettiva di maggiore fiducia e motivazione. Ogni genitore desidera che il proprio figlio dia il meglio di sé nello studio, eppure a volte si fa fatica a motivarlo o a renderlo più sicuro di sé. Quando l’ansia, la paura di non farcela, la scarsa concentrazione, la poca voglia o un inefficace metodo di studio caratterizzano la vita di uno studente, il circuito dei suoi pensieri e delle sue emozioni è pervaso in misura maggiore da elementi negativi che interferiscono con la possibilità di utilizzare le risorse del suo potenziale cognitivo.
Tutti questi elementi concorrono a definire il livello di “autoefficacia”, un concetto scoperto dallo psicologo statunitense Albert Bandura (1925). L’autoefficacia determina la convinzione che una persona ha di riuscire in un compito, nonostante le difficoltà che incontra. Che cosa abbiamo scoperto negli ultimi decenni? Oggi sappiamo che l’autoefficacia può essere migliorata con effetti positivi sulla motivazione e sul vissuto emotivo. Percepire di “potercela fare” si associa a emozioni piacevoli quali il senso della sfida, un’attesa di riuscita positiva e l’orgoglio di sé. Diversamente, una bassa autoefficacia può produrre sfiducia, frustrazione, rabbia e un senso d’impotenza. Chi ha una bassa autoefficacia tende a mostrare alti livelli d’ansia che disturbano la preparazione e l’esecuzione di un compito. Un altro modo attraverso cui si rivela una scarsa autoefficacia è una forte demotivazione all’impegno scolastico, causata dal meccanismo dell’impotenza appresa. In sintesi, nel tempo un allievo impara come riesce a non imparare, costruendo un’immagine negativa di sé e percependosi come “un incapace”. Un alto senso dell’autoefficacia genera una convinzione incrementale: “Si può sempre migliorare e imparare“. Una bassa autoefficacia una convinzione entitaria: “Si nasce così, sono fatto così, non sono portato per lo studio o per una specifica materia“. Il piacere di imparare può quindi essere sostenuto da una convinzione incrementale che porta a credere in se stessi e a sapere che si può sempre migliorare in quello che si fa, riuscendo ad affrontare e superare i momenti più difficili. Ed è proprio per questo che ho ideato e progettato il corso “Mathesis“, perché vorrei che tutti potessero scoprire quanto è bello imparare con passione, competenza e il desiderio di di elevare se stessi a una vita colma di successi, intesi come il “far succedere” ciò che più intimamente si desidera realizzare nel corso della propria esistenza. Mathesis non si limita a trasmettere delle tecniche di studio ma è un percorso di crescita personale che conduce un adolescente a conoscere le proprie potenzialità e che offre la non scontata opportunità di aprire la mente a nuovi mondi conoscitivi. Quando un adolescente avverte di avere degli strumenti che gli consentono di migliorare le sue prestazioni scolastiche, in automatico si eleva il senso della sua autoefficacia con conseguente aumento della motivazione, dell’impegno e di risultati più gratificanti.
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