L’elasticità mentale si coltiva!
E’ importante insegnare a bambini e adolescenti a coltivare una mentalità dinamica e aperta al continuo apprendimento.
Intelligenti si nasce o si diventa? Jean Piaget ha definito l’intelligenza come l’equilibrio dinamico tra assimilazione e accomodamento, ossia come la continua ricerca di equilibrio tra la capacità dell’individuo di adattare se stesso all’ambiente e quella di adattare l’ambiente a se stesso. Le più recenti scoperte delle neuroscienze hanno dimostrato che l’intelligenza umana è il mix di due componenti: una genetica e una ambientale. Immaginiamo che Mozart non fosse vissuto in un’epoca che dava importanza alla musica, ma che fosse nato in una foresta dove non vi erano strumenti musicali: avrebbe potuto esprimere il suo indiscusso genio musicale? Certamente no. E’ evidente che gli stimoli ambientali hanno il potere di far emergere il potenziale genetico presente in ogni essere umano come di inibirlo se essi sono nefasti e distruttivi. Un altro aspetto che influenza la crescita o il blocco dell’intelligenza è la convinzione che un bambino e un adolescente sviluppano rispetto alla convinzione di poter o meno migliorare le proprie doti intellettive. Carol Dweck parla di fixed mindset (mentalità statica) o di growth mindset (mentalità dinamica) per definire i due diversi atteggiamenti con cui è possibile affrontare i diversi compiti di sviluppo di ogni età.
Chi assume una mentalità statica tenderà a credere nell’intelligenza come dote innata e dunque poco modificabile. Chi sviluppa questa convinzione tenderà a vivere con ansia ogni prova, perchè è come se dovesse dimostrare a se stesso di potercela fare. Davanti all’insuccesso chi ha una mentalità statica se la prenderà con se stesso e cercherà di evitare situazioni in cui crede di non poter riuscire. E’ il caso di tutti quegli studenti che decidono di abbandonare un piano di studi considerato troppo impegnativo per le loro capacità e proprio per questo decidono di iscriversi ad un indirizzo ritenuto più facile. Chi ha un fixed mindset è in genere impermeabile alle critiche, anche quando sono costruttive: se hai bisogno di aiuto, vuol dire che non sei capace. E se non hai determinate doti, non puoi apprenderle.
La mentalità dinamica, al contrario, genera una forma mentis orientata alla crescita e alla costante ricerca del miglioramento. Se un bambino e un adolescente sono educati all’intraprendenza, alla curiosità, a provare e riprovare senza l’ansia della prestazione, impareranno che l’intelligenza è come un muscolo da sollecitare e da esercitare. Secondo il growth mindset, tutti noi possiamo cambiare e migliorare se ci impegniamo seriamente in degli obiettivi di crescita. Più che puntare sulla genialità come una qualità che si ha o non si ha, è importante puntare sulla valorizzazione dei propri talenti tramite un continuo e costante apprendimento. Ecco perchè in educazione è fondamentale premiare l’impegno più che il risultato, dando al fallimento un valore pedagogico e non un giudizio sulle capacità di riuscire o meno dell’individuo. In tutti questi anni d’allenatore di studenti ho incontrato tantissimi adolescenti sfiduciati e demotivati o in preda all’ansia proprio perchè poco convinti di poter riuscire, come se un pugile affrontasse un incontro sapendo già di andare al tappeto al primo round. Quando un adolescente ha una mentalità statica difficilmente potrà uscire dall’hangar della sua poca autostima e troverà mille giustificazioni per non impegnarsi o per incolpare qualcun altro dei suoi insuccessi (“il professore ce l’ha con me”). Non c’è cosa più bella che vedere rinascere negli occhi di un adolescente la fiducia e la consapevolezza di come sia sempre possibile coltivare e sviluppare le proprie doti intellettive.
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