Viaggiare insieme è darsi una gomitata di speranza, è fare solletico al fianco della delusione per riprendere a scherzare come bambini giocosi.
Quando gli esseri umani lavorano in gruppo non ottengono la semplice addizione delle loro potenzialità, ma una meravigliosa moltiplicazione di pane e di pesci. Con il nostro poco, insieme, possiamo costruire una cattedrale di sogni, di progetti e di creatività infinita, con le vetrate che luccicano, come mosaici illuminati dal sole, nello scintillio delle nostre individuali ricchezze, Il gruppo è il luogo in cui poter riposare dopo la fatica dei metri conquistati, dove farsi asciugare le sgocciolanti ferite riportate nel campo di battaglia del divenire se stessi. Il gruppo è il luogo privilegiato dell’amicizia, dove essere se stessi è il dono che si fa agli altri e dove il non essere se stessi inquina il clima psicoaffettivo, portando incomprensioni e turbamento. All’interno del gruppo quali sono le quattro dimensioni della nostra umanità che trovano particolare accoglienza? Innanzitutto la dimensione della volontà, che afferma il principio dell’intenzionalità, del dove voglio arrivare e di cosa voglio ottenere. All’interno di un gruppo ci si può rispecchiare nella ricchezza dell’altrui diversità. Riconoscere che nell’altro c’è un aspetto che mi attrae o mi infastidisce, orienta alla conoscenza di sé, al mettere in evidenza specifici aspetti della propria storia di crescita infantile, tendenze attitudinali, interessi ed aspirazioni che, se fossimo da soli, troveremmo con maggiore difficoltà o con un maggior dispendio di energie e di tempo. Grazie a questo rapporto di rispecchiamento diviene più facile trovare se stessi e dirigere la volontà verso il porto della più feconda realizzazione personale.
Lavorare insieme, gioire e soffrire insieme, ridere e piangere insieme, sostenersi l’un l’altro: è questa la vera forza della vita!
In secondo luogo, all’interno del gruppo trova particolare terreno fertile lo sviluppo dell’intelligenza creativa, che afferma il principio della trasformazione. E’ stato scientificamente dimostrato che lo scambio di idee, opinioni, intuizioni e punti di vista favorisce una crescita esponenziale dell’intelligenza individuale, in quanto i neuroni (le cellule del cervello) vengono più facilmente stimolati da una serie di input che da soli non riusciremo mai a produrre nella stessa misura e variegata ricchezza. L’intelligenza creativa ci consente di trovare soluzioni a problemi apparentemente irrisolvibili, ad espandere la visione sulla realtà, a rendere più duttile ed elastico l’utilizzo del nostro pensiero. E’ straordinario rilevare come l’intelligenza creativa sia capace di trasformare e di far evolvere in continuazione la nostra esistenza, aprendo nuovi varchi e affascinanti orizzonti, in luoghi e modi di pensare che sembravano rappresentare l’unica realtà possibile. In terzo luogo, vi è la potente e sublime dimensione dell’Amore, che afferma il principio della guarigione. Un gruppo cresce o muore nella misura dell’amore che sa coltivare e far crescere giorno dopo giorno. L’amore è il balsamo che tutto lenisce e che ci restituisce alla nostra autentica bellezza, alla luce della nostra vera essenza. Un gruppo che si fonda sul principio dell’amore ha un enorme potere di guarigione sui singoli componenti. L’esperienza dimostra che i gruppi di mutuo aiuto hanno un potere di guarigione superiore a qualsiasi altro intervento terapeutico, proprio perché la persona sofferente si sente accolta nel grembo del gruppo. E i grembi sono il luogo migliore dove riposare, restare sospesi a galleggiare nelle dolci acque e in cui poter risanare le cellule malate.
Non può esserci piena libertà se non ci è dato il permesso di cantare a squarciagola le note della nostra melodia, iscritta tra le partiture del cuore, dove Dio ha scritto la sua perfezione nelle righe storte delle nostre vite.
Infine all’interno del gruppo può spaziare la danza della libertà, che afferma il principio della responsabilità. Come poter scegliere se non si sviluppano nuove abilità? E come poter sviluppare nuove abilità se non ci viene dato il permesso di sbagliare, di cadere a terra e di compiere ruzzoloni nel prato verde della comprensione altrui? Vivere in un gruppo è permettere all’altro di essere se stesso, è dargli la libertà di esprimersi per ciò che sente ed avverte nel suo intimo.
Un musicista deve creare musica, un pittore deve dipingere, un poeta deve comporre, se vogliono essere in pace con se stessi. Ciò che un uomo può essere, deve esserlo, altrimenti non troverà mai la via di casa sua, dove potersi dedicare alla realizzazione della propria missione. A volte ci sono grandi ponti di legno che uniscono distanti isole o piccole passerelle, tremanti di vento, che possono mettere in comunicazione le persone. Alcuni, nel tempo, cadono; altri, nonostante tutto, resistono! Alcuni sono “coperti” dallo stupido orgoglio, altri nascosti dalla nebbia dell’egoismo, altri ancora soffocati dalla coltre della disperazione, ma sta a noi riscoprirli e farli vivere per sempre…, insieme!