Nella coppia non si inizia mai da zero!
Lasciare la madre e il padre per costituire un nuovo nucleo famigliare, significa aprire la valigia dei vissuti emotivi e affettivi per decidere che cosa tenere e che cosa buttare.
Ogni relazione di coppia nasce con un storia; vi è la storia individuale e quella della famiglia d’origine di cui si è solo in minima parte consapevoli. Il legame che unisce alla propria famiglia d’origine diventa più evidente con il passare del tempo e, in particolar modo, quando si diventa genitori. E’ un dato di fatto che la maturità psicoaffettiva è un processo che ha le sue origini nei vissuti relazionali che si sono instaurati con i genitori. Ogni coppia si presenta all’appuntamento dell’iniziare la propria storia con due valigie che contengono la “mappa di senso e di significato” che si è costituita nella famiglia d’origine. Sarebbe ingenuo dire: “Io sposo te e non la tua famiglia”, perchè la famiglia dell’altro, anche se dista mille chilometri, è dentro la sua struttura psichica. Nessuno può ritenersi al di sopra dei condizionamenti psicologici e affettivi che si sono vissuti nella famiglia d’origine, perchè gli imprinting emotivi e cognitivi si sono depositati, a livello inconscio, nella parte più profonda della propria persona. Questo non significa che una coppia non possa creare uno spazio psicologico di libero movimento in cui creare la propria storia. Il fatto è che se la valigia del passato non viene aperta per conoscere il suo contenuto e decidere che cosa tenere e che cosa buttare via, si corre il rischio di rimanere ancorati a degli schemi relazionali disfunzionali per una sana e serena vita di coppia. Per evitare che le due valigie siano cariche di veleno è opportuno che ognuno dei due sappia discernere il contenuto e, se necessario, lavorare sui propri nocivi condizionamenti che ne bloccano la crescita verso la maturità psicoaffettiva e la conseguente realizzazione di una felice armonia di coppia.
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