Credere in se stessi è la strada che conduce all’autostima!
Credere in se stessi non è vanità o superbia; al contrario, è la capacità di sviluppare una realistica e veritiera conoscenza di se stessi e delle proprie potenzialità.
Niente è vero se non credi in chi sei! Tutto parte da noi, dalla fiducia che riponiamo nelle nostre potenzialità e risorse interne. Da adolescente avvertivo il desiderio di lanciarmi nell’avventura della vita ma a causa della mia profonda inibizione ero del tutto incapace a trasformare in azioni le pulsioni del cuore e dell’anima. La sensazione che mi accompagnava era di disagio e di costante imbarazzo. Avvertivo i passi di danza della mia creatività che inciampavano nei selciati del dubbio e nelle pietre delle mie paure. E così i giorni passavano tra le unghie mangiate dall’ansia e i mulinelli di pensieri che divenivano un vortice da cui ero risucchiato. Il problema diventa più grande di quello che è quando nessuno ti insegna ad affrontarlo. Ed è in questo valzer d’inconcludente angoscia che trascorrevano infelici i giorni della mia adolescenza. Mi sentivo come un giradischi che continuava a ripetere lo stesso brano, pur volendo riprodurne di nuovi.
Chi non crede in se stesso ha già perso ancora prima di iniziare a combattere!
Poi, in una mattina come tutte le altre, presi il coraggio di scrivere il mio nome per parlare ad un’assemblea d’istituto del mio Liceo. Tante volte ci avevo provato ma mai avevo trovato la forza di agire. E fu così che mi trovai davanti a centinaia di miei coetanei con la gola secca e le gambe tremanti. Rimasi paralizzato davanti al microfono a guardare coloro che erano davanti a me. Furono degli attimi d’interminabile imbarazzo e vergogna. Poi, non so chi, un ragazzo mi prese in giro e in quel momento sentì una vampata di rabbia (il sano orgoglio della propria dignità) levarsi, come il magma di un vulcano, sino a quando esplosi in una sequenza di parole infiammate dall’ardore dei miei ideali. In quel momento il mio “vero Sè” aveva rotto gli argini della mia inibizione e, per la prima volta, fui Pietro il guerriero. Che meravigliosa sensazione potersi esprimere con spontaneità e totale libertà! Non so cosa dissi e nemmeno per quanto tempo, ma un fragoroso applauso accolse la fine del mio intervento. Quando scesi dal palcoscenico alcuni miei coetanei mi vennero incontro per darmi la mano e congratularsi. Mi sentì come un eroe che aveva affrontato e vinto la più terrifica delle nemiche: la paura di esistere! Il giorno dopo ritornai ad essere il ragazzo inibito di sempre, perchè non si guarisce in un giorno quello che ci ha feriti per anni; ma grazie a quella semplice azione avevo rotto il nefasto incantesimo della mia scarsa fiducia in me stesso e compreso che anch’io avevo qualcosa da esprimere e comunicare in questo viaggio della vita. Quando dopo un lungo inverno si avverte il tiepido calore della primavera non è possibile rimanere ibernati nel ghiacciaio della propria solitudine esistenziale. Da quella semplice esperienza ho compreso che niente è vero se non credi in chi sei! A volte sono delle piccole azioni che possono generare un cambiamento apparentemente di poco conto ma che ci fa comprendere chi siamo veramente e quanto sia cosa buona e giusta lottare per realizzare i nostri desideri. Chi non crede in se stesso ha perso ancora prima di combattere e noi siamo nati per vincere con tutta la forza dell’essere la persona che siamo! Quello che conta non è vincere ma lottare per far sentire la nostra voce: unica e straordinariamente ricca di emozioni, sentimenti e sensibilità.
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