La confusione annebbia l’esame di realtà!
Più siamo a contatto con la realtà e maggiore è la probabilità di stabilire delle sane relazioni interpersonali e di poter attuare il Progetto Felicità.
Come possiamo reagire in modo efficace a un determinato evento se le informazioni che ci arrivano sono inesatte? Se c’è qualcosa che ci impedisce di stabilire un contatto positivo con noi stessi, gli altri e il mondo è la confusione. Per affrontare una situazione problematica con efficacia è necessario saper comprendere la realtà. Ad esempio, se apriamo il cofano di un automobile e non conosciamo il suo funzionamento come potremo comprendere dove si trova il problema? La confusione è una disarmonia dell’essere. Chi vive nel disordine significa che soffre di qualche nevrosi perché chi sta bene con se stesso tende, in modo del tutto spontaneo, a generare ordine, armonia, chiarezza ed equilibrio. La confusione non consente di leggere i dati di realtà in modo oggettivo ed è proprio in questo modo che nasce il fenomeno della distorsione interpretativa. Due colleghi di lavoro stanno sussurrando qualcosa quando noi passiamo davanti a loro. Bruscamente smettono e sembrano in imbarazzo. Qual è la nostra opinione? “Stanno parlando male di me o raccontando chissà cosa a mio riguardo…“. Spesso, noi coloriamo con le nostre paure, sospetti, dubbi o diffidenza ciò che ci circonda ma come possiamo affrontare i nostri colleghi se non conosciamo ciò di cui realmente stavano tra di loro discutendo?
Saper comprendere la realtà è la base su cui si costruisce l’altezza di una relazione etica.
Nel corso della crescita dobbiamo imparare a voler conoscere la verità e di accettarla per quella che è, positiva o negativa che sia, perché è tramite un feedback realistico che ci possiamo orientare verso uno stato di benessere o di problem solving. Il fatto è che riconoscere la verità non è un compito facile perché richiede l’assenza di pregiudizi e il coraggio dell’onestà totale. Bertrand Russell affermò che una delle ragioni per cui Hitler perse la seconda guerra mondiale fu il non essersi completamente reso conto della situazione in cui si trovava a livello militare. Coloro che riferivano notizie cattive erano puniti e questo faceva sì che nessuno osasse dirti la verità. Non conoscendo, dunque, la verità egli non era in grado di fronteggiarla. Anche noi possiamo commettere lo stesso errore quando non riconosciamo i nostri errori, i nostri difetti o le nostre colpe. Questo genera un pericoloso auto inganno che ci impedisce di reagire adeguatamente. Bisognerebbe adottare il motto: “Non ha importanza chi è nel giusto ma cosa è giusto“! Ed è proprio con questo atteggiamento che possiamo comprendere la realtà e rispondere ad essa nel modo più adeguato e corretto possibile.
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